La richiesta ucraina di avere caccia da combattimento non ha trovato un responso positivo presso le maggiori potenze europee quali Francia, Regno Unito e Germania. In realtà, il diniego non è totale, tranne forse quello tedesco, ma resta una serie di obiezione pratiche ancor prima che politiche. Anche ammesso che i governi europei vogliano rischiare seriamente l’escalation verso la guerra aperta con Mosca, infatti, bisogna vedere come riuscirebbero a dare i velivoli agli ucraini. Portare i caccia sul posto in tempi decenti e senza essere coinvolti nel conflitto è qualcosa sulla stampa internazionale viene definita “incubo logistico”. E poi i piloti ucraini semplicemente non sanno come guidare i caccia NATO. Vanno addestrati e questo richiede tempo e risorse. Poi specialmente per gli F-15 e gli F-16 servono delle piste di atterraggio sufficientemente lunghe e in ottimo stato, ma è proprio ciò che manca all’Ucraina. Infine viene richiesto anche del personale civile europeo per la manutenzione di alcuni aerei, come i Rafale francesi ad esempio: questa circostanza aggiunge peperoncino messicano a un piatto già piccante di per sé. Il presidente francese Macron ha detto che potrebbe dare i caccia solo se gli ucraini promettono di non usarli per attaccare direttamente il territorio russo. Il governo britannico vede che la sua popolazione non è propensa a questo genere di appoggio bellico.
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