Il 1° dicembre 2024 i cittadini rumeni saranno chiamati alle urne per rinnovare i 330 membri della Camera dei Deputati e i 136 del Senato, in un contesto politico sempre più polarizzato. Secondo i sondaggi più recenti, i partiti sovranisti e nazionalisti, guidati dall'Alleanza per l'Unione dei Romeni (AUR), potrebbero ottenere una posizione dominante, segnando una svolta significativa nel panorama politico del Paese.
I protagonisti della corsa elettorale
L’AUR, partito di estrema destra noto per le sue posizioni ultranazionaliste e conservatrici, è cresciuto rapidamente negli ultimi anni, rappresentando una reazione contro le tradizionali coalizioni di governo formate dal Partito Social Democratico (PSD) e dal Partito Nazionale Liberale (PNL). Nel 2020, l'AUR era un movimento marginale; oggi, con il 20-25% dei consensi stimati, è tra i favoriti per guidare il prossimo governo, sebbene potrebbe necessitare di alleanze con altre forze politiche minori come SOS Romania, un altro partito di ispirazione sovranista.
Il contesto politico
Negli ultimi anni, il PSD e il PNL hanno collaborato in una grande coalizione per stabilizzare il governo, ma la loro alleanza ha mostrato crepe. La crisi economica e l’aumento del costo della vita hanno alimentato il malcontento dei cittadini, aprendo la strada alla retorica populista e nazionalista dell’AUR. Il partito ha fatto leva su temi come il rafforzamento dell'identità nazionale, la protezione dei valori tradizionali e la critica alle influenze occidentali, guadagnando consenso soprattutto nelle aree rurali e tra gli elettori più giovani.
Scenari post-elettorali
Se i sovranisti dovessero ottenere la maggioranza parlamentare, potrebbero emergere tensioni con l'Unione Europea, considerando la loro inclinazione euroscettica e le posizioni filo-russe. Tuttavia, il PSD e il PNL potrebbero tentare una nuova alleanza per arginare l’ascesa dell’estrema destra.
Il risultato delle parlamentari sarà inoltre influenzato dalle elezioni presidenziali, il cui primo turno si è già svolto. Il candidato di estrema destra, C?lin Georgescu, affronterà Elena Lasconi (USR) al ballottaggio dell'8 dicembre, consolidando il dibattito sulle future alleanze tra partiti.
Una Romania divisa
Le elezioni del 2024 rappresentano un crocevia per la Romania, con i sovranisti che potrebbero ridisegnare le priorità politiche del Paese. Tuttavia, l’incertezza sul voto presidenziale e parlamentare rende ancora difficile prevedere le dinamiche del prossimo governo. La partecipazione alle urne sarà cruciale per determinare se il Paese proseguirà verso una svolta conservatrice o manterrà l’attuale equilibrio centrista, Isondaggi reali danno la svolta sovranista una netta maggioranza al futuro parlamento bicamerale composto per lo piu da AUR ,SOS,POT ,PPR
Questa tornata elettorale si presenta come una delle più importanti per il futuro politico e sociale della Romania che vede calin georgescu insistemente sostenuto dai cittadini romeni e nella diaspora e a seguire i movimenti come sos romania e aur in fortissima crescita di consensi in tutto il paese e nella diaspora grazie ai social e ai canali non controllati dal regime social democratico-liberale che sta governando il paese da oltre 36 anni a questa parte portando il paese alla povertà disoccupazione record default economico finanziario e al record di tasse imposte e accise con corruzzione su tutti i livelli e nascosto e protetto dai procuratori e magistrati pagati direttamente dalle ong soros e dal governo globalista neomarxista psd pnl usr.