Douglas Abbott Macgregor, l’ex colonnello dell’esercito USA che non ha paura di esprimere dubbi e critiche verso la Casa Bianca, ha concesso per la prima volta una breve intervista al sito di geopolitica italiano “Strumenti Politici”. Intervista breve ma pregna di concetti e spiegazioni estremamente dirette e attuali. In poche parole, il sostegno di Biden a Zelensky terminerà non appena a Washington dovranno ammettere di non poter più mandare soldi oltreoceano invece che usarli per risolvere i problemi interni.
Il cittadino americano non può più tollerare di vedere il suo presidente dedicarsi a un’agenda che non persegue il “National Strategic Interest”, l’interesse nazionale strategico americano. Ciò di cui Biden si occupa è la promozione degli interessi di altre lobby che non rappresentano certo la popolazione degli Stati Uniti. E presto dovrà risponderne, al più tardi prima delle prossime elezioni del novembre 2024. O meglio, quando comincerà la campagna elettorale, e dobbiamo vedere se sarà lui il candidato democratico. Ma di sicuro Washington scaricherà Zelensky quando ammetterà di non poterlo più foraggiare generosamente come ha fatto finora.
In parole molto povere, finiranno i soldi da mandare oltreoceano per finalità che non riguardano il benessere dell’americano medio. Macgregor dice che è stato facile convincere la società americana che era giusto combattere contro il mostro rappresentanto dalla Federazione Russa, perché essa era il cuore dell’Unione Sovietica e rimane nella memoria collettiva come il nemico dei tempi del comunismo. Ma le persone ormai si sono accorte di questa narrativa fallace e hanno scoperto di stare offrendo il loro sostegno a un governo corrotto e oppressivo, quello di Kiev. La narrativa mainstream sta perdendo credibilità e si scioglierà di fronte ai risultati del campo di battaglia, che dicono bene a Mosca.
