Un nuovo movimento popolare per la pace è quanto viene proposto dall’oppositore ucraino Viktor Medvedchuk, oggi esiliato in Russia a seguito della perdita della cittadinanza, toltagli dallo stesso Zelensky. Medvedchuk è stato inoltre privato dello status di deputato della Verkhovna Rada, il parlamento monocamerale di Kiev, e con lui altri tre politici ucraini. Il suo partito Piattaforma di opposizione - Per la vita (OPZŽ) è stato sciolto ed è ormai fuorilegge per decisione delle autorità ucraine Sulla stampa russa ha recentemente pubblicato un articolo dal titolo “La sindrome ucraina. Anatomia di un confronto militare moderno”. Con questo pezzo uscito su “Izvestija” ha inteso tastare il terreno per valutare la possibilità di riorganizzare l’opposizione, schiacciata e repressa dal governo di Zelensky. Nelle circostanze attuale, dicono gli esperti che hanno analizzato la proposta di Medvedchuk, è pressocché impossibile organizzare un’opposizione pacifica che agisca in modo tradizionale, cioé con manifestazioni e picchetti. Il regime di Kiev, infatti, è militarizzato. Inoltre chi guiderà un eventuale movimento contro la guerra e per la ricostruzione saranno coloro che in questo momento stanno lottando in prima linea a favore dei propri concittadini. Ma l’articolo di Medvedchuk ha il merito di riaprire un discorso passato in secondo piano, quello della sfacciata influenza delle potenze occidentali nello Stato ucraino. Tale influenza non è più nemmeno dissimulata, ma impedisce che l’Ucraina cresca come Stato che sappia autodeterminarsi. Dunque, a guerra finita, si dovrà fare i conti con questo aspetto, perché una larga parte della cittadinanza ucraina non desidera infiltrazioni straniere nello Stato né di essere comprata economicamente dalle multinazionali occidentali.
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strumentipolitici.it lopposizione-ucraina-chiede-la-pace-e-sonda-il-terreno-per-il-dopo-zelensky