La Groenlandia è una delle “nazioni costitutive” del Regno di Danimarca e mai come stavolta ha la possibilità di far sentire il suo peso a livello politico. Le elezioni anticipate del 1° novembre, infatti, sono state incerto fino quasi alla fine dello spoglio, quando l’uscente coalizione di governo guidata dalla premier Mette Frederiksen aveva conquistato solo 87 su 179. Gli ultimi tre seggi, quelli relativi alle circoscrizioni dell’Atlantico del Nord ovvero isole Faroe e Groenlandia, sono stati appannaggio di partiti legati al cosiddetto “blocco rosso”, la coalizione di sinistra al governo. Così, il risultato finale per essa è stato di 90 scranni al Folketing, la maggioranza, anche se soltanto 1 seggio sopra il minimo indispensabile. Così, le due candidate groenlandesi, già deputate nella precedenza legislatura, sono state confermate e adesso saranno l’ago della bilancia del prossimo governo. Una di esse ha dichiarato se voterà scheda bianca sulle questione che ineriscono esclusivamente la terraferma danese: è Aki-Mathilda Høegh-Dam del partito “Siumut”, la più giovane deputata della storia del Paese. In questo modo costingerà di fatto il governo a cercare in determinati casi l’appoggio dei partiti di opposizione, oppure questi ultimi proveranno a “tentare” la Høegh-Dam il più spesso possibile. Aaja Chemnitz Larsen del partito Inuit Ataqatigiit, invece, sembra più accomodante, perché ha dichiarato che nei casi in cui il suo voto sia quello determinante, sarà aperta al negoziato col governo. Il suo partito, comunque, ha fra i suoi cavalli di battaglia proprio l’indipendenza della Groenlandia dalla corona di Danimarca.
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strumentipolitici.it elezioni-in-danimarca-la-coalizione-di-governo-vince-con-le-candidate-groenlandesi