Gli Stati Uniti spinti da militari e analisti verso lo scontro aperto con la Russia

Finora Biden si è guardato dal mandare a Kiev armi in grado di colpire direttamente il territorio della Federazione Russa, ma qualcuno a Washington vuole abbandonare la prudenza e puntare sulla vittoria dell'Ucraina. Per farlo, però, vorrebbero correre il rischio della guerra aperta con Mosca.

               

In America c’è chi non teme di provocare la reazione russa, a rischio di finire in una guerra aperto con Mosca. Finora l’invio di armi e supporto militare non ha superato una certa soglia, quella dell’attacco al territorio “interno” della Federazione Russa e che è considerato concettualmente invalicabile dai russi. Se fosse superato, partirebbe un’escalation dalle conseguenze imprevedibili e in ogni caso pesantissime. Le autorità russe lo hanno fatto presente più e più volte agli omologhi americani. Ma soggetti come il brigadier generale Mark Arnold vogliono che l’Ucraina vinca ad ogni costo. A questo fine ha esortato la Casa Bianca a fornire lanciarazzi HIMARS a lungo raggio, caccia della NATO, droni da combattimento e  sistemi di difesa antimissile più sofisticati. L’obiettivo per Arnold deve essere distruggere le linee di rifornimento russe di carburante, munizioni ed equipaggiamenti, colpendo in profondità nel territorio russo, anche centinaia di chilometri. Ma dando tali armi agli ucraini, quest’ultimo potrebbero essere per colpire le città russe, uccidere i civili, andare ben oltre quanto consentito da Washington. Di questo rischio i “falchi” americani sono consapevoli e consapevolmente sarebbero disposti a correrlo. Ovviamente, un’ipotesi del genere è definita come “inaccettabile” da Mosca.

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