Il generale di Corpo d’armata Marco Bertolini ha concesso un’intervista a “Strumenti Politici” in cui ha dato una visione obiettiva delle circostanze attuali del conflitto in Ucraina, spiegando anche il ruolo che la NATO si è presa con l’abdicazione da parte dell’Unione Europea a una politica estera comune e coerente. E così, i russi stanno di fatto vincendo e dovrebbe riuscire a raggiungere gli obiettivi che si sono prefissati. Quello che manca, però, è il sigillo che solo un accordo politico può dare alle conquiste - territoriali e politiche - conseguite da Mosca. Gli Stati Uniti e i Paesi europei non sembrano intenzionati a sedersi attorno a un tavolo, e non lo farà nemmeno l’Ucraina finché i primi continueranno a rifornirla di armi.
La NATO oggi quell’esercito che la UE avrebbe se avesse anche una politica estera. Ma non solo essa è assente, ma le azioni di alcuni Paesi membri vanno a detrimento di altri membri. Per esempio la guerra in Libia è stata fatta da Francia e Regno Unito, che all’epoca era dentro la UE, palesemente contro gli interessi dell’Italia. E in Libia ci sono andati anche gli Stati Uniti, che ovviamente non fanno parte della UE ma che i leader della NATO: un’Alleanza che non tiene conto delle esigenze di un membro poco significativo come l’Italia, che avrebbe bisogno di attenzioni sul fronte meridionale e che invece deve concentrarsi sul fronte orientale.
I russi vinceranno, o almeno questa è la prospettiva che diventa realtà giorno dopo giorno. E dopo? Senza il negoziato e l’accordo politico con Ucraina e Occidente, la Russia sarebbe costretta a continuare l’avanzata o comunque le ostilità. Mosca non ha interesse a proseguire all’infinito, ma le forze non le mancano per andare ancora avanti. Le ripercussioni di un altro lungo periodo di guerra nel cuore dell’Europa saranno sentite dai Paesi europei della NATO, ma non da quelli oltreoceano come USA e Canada o dalla Gran Bretagna. Attendiamo comunque le elezioni americani di midterm che si svolgeranno in autunno: forse da lì arriveranno sorprese che modificheranno gli assetti e gli atteggiamenti di tutta l’Alleanza Atlantica.
