Il presidente del Brasile Jair Bolsonaro ha ammesso di non riuscire a capire come l’azienda petrolifera pubblica Petrobras abbia potuto fare profitti enormi durante la crisi pandemica e ora nel corso della crisi indotta dal conflitto ucraino. Ha detto che la compagnia, continuando ad aumentare i prezzi e a lucrare sulle circostanze, sta mettendo in pericolo la tenuta stessa dell’economia brasiliana. Si tratta, secondo Bolsonaro, di una sorta di stupro sui cittadini, un paradossale approfittamento. Nei primi tre mesi di quest’anno gli utili di Petrobras sono stati pari a 44,5 miliardi di real, decine di volte in più rispetto al 2021. Durante la sua visita ufficiale in Guyana, però, Bolsonaro ha chiamato l’azienda “un gigante” del settore oil&gas nazionale, e lo ho fatto in vista degli importanti accordi energetici col Paese vicino. A proposito, all’ultimo momento il presidente di Petrobras Mauro Ferreira Coelho ha rinunciato a unirsi alla delegazione nazionale che si è recata nella capitale guyanese. Sono invece andati il governatore del confinante Stato brasiliano del Roraima, il ministro degli Esteri Carlos França, il ministro delle Miniere e dell’Energia Bento Albuquerque, il ministro dell’Agricultura Marcos Montes e il segretario speciale per gli Affari Strategici Flávio Rocha. Il presidente guyanese Mohamed Irfaan Ali, che ha definito Bolsonaro “mio caro amico” e insieme hanno firmato accordi su commercio, infrastrutture, investimenti, energia e difesa.
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