Secondo la media, il Re ha dichiarato che la festa del Trono simboleggia il sacro patto della beia e testimonia l'incrollabile simbiosi che ha sempre unito in ogni circostanza i Sultani. Il Sovrano del Marocco ha invitato il presidente Algerino Abdelmjid Taboune a lavorare insieme senza condizione nel discorso pronunciato in occasione della giornata del Trono.
Il Re ha deplorato le tensioni tra Marocco e Algeria, ribadendo il suo invito a riaprire le frontiere terrestri tra i due stati nordafricani.
Tuttavia, Il Re ha lanciato un messaggio al Presidente Algerino e al suo popolo che la stabilità e la sicurezza dell'Algeria e la tranquillità del suo paese sono organicamente legate alla sicurezza e alla stabilità del Marocco.
Inoltre, il Re Mohammed VI, ha invitato Taboune a far prevalere la saggezza e a lavorare insieme per lo sviluppo delle relazioni tra i due stati vicini. Le relazioni tra Marocco e l'Algeria sono tese da diversi anni per la questione del Sahara del Marocco, invitando il Presidente Algerino di lavorare insieme senza condizioni per il bene di due stati.
Tuttavia, Sua Maestà Re Mohammed VI invita anche il presidente di aprire le frontiere tra i due Paesi chiuse dall'estate del 1994 su iniziativa dell'Algeria.
Il secondo tema del discorso di Sua maestà Re Mohammed VI basato sul l'appello alla mobilitazione contro Covid19, è quindi dedicato alla verità di fatti accertati sulla diffusione del Coronavirus nel Paese, chiedendo il patriottismo di tutti per superare la pandemia.
E' emerso in particolare il dispiacere per aver attraversato la prima fase della lotta contro il Covid 19 senza troppi danni anche se la decontaminazione ha rovinato tutti gli sforzi fatti fino con un aumento dei contagi.
il Re ringrazia tutti gli attori del settore sanitario, privato e militare, nonché alle forze dell'ordine e alle autorità pubbliche per l'alto senso di responsabilità e nel l'impegno nella lotta contro Covid 19."i tempi sono difficili per tutti, ed è anche per me personalmente, uguale a qualsiasi cittadino." aggiunge il re che" conosci bene la condizione dei marocchini e che ne soffre come loro, condivendo pienamente i loro sentimenti in tali circostanze".
Nonostante l'impatto negativo lasciato dalla pandemia su progetti e attività economiche e sulla situazione materiale e sociale di molti cittadini, il Marocco ha creato un fondo speciale che ha conquistato il sostegno spontaneo dei cittadini.
Il Marocco ha avviato un ambizioso piano di ripresa economica volto a sostenere le piccole imprese colpite dalla crisi a preservare i posti di lavoro e tutelare il potere d'acquisto delle famiglie attraverso l'assegnazione di aiuti finanziari diretti, inoltre, è stato creato il Fondo di Investimento Mohammed VI, il cui l'obbiettivo è riavviare le attività produttive, sostenere e finanziare diversi progetti di investimento.
Il Marocco ha raccolto una grande sfida vincendola battaglia per l'accesso ai vaccini", tuttavia, la campagna di vaccinazione nazionale, alla quale i cittadini rispondono in maniera massiccia, sta procedendo in maniera efficiente e notevole, convinti che la sovranità sanitaria sia una componente essenziale della sicurezza strategica del Paese,
Vale la pena menzionare che è stato lanciato un progetto pionieristico per la produzione di vaccini, farmaci e attrezzature mediche, essenziali per il Regno del Marocco, e bisogna rimanere sempre vigili perché la pandemia resta ancora e la crisi non è finita ancora perciò serve l'impegno costante e rispettare delle indicazioni impartite dalle autorità pubbliche.
E grazie allo sforzo collettivo, l'economia marocchina sta mostrando segnali incoraggianti che sta per recuperare il suo pieno potenziale, oltre, l'abbellimento è stato rafforzato con l'aiuto di una buona campagna agricola, inoltre, contribuendo a garantire la disponibilità dei prodotti agricoli su scala nazionale, e quindi, portava calma e serenità ai cittadini.
Questo significativo sviluppo si colloca in un contesto promettente, con la presentazione dei lavori della Commissione Speciale sul Modello di Sviluppo, le cui proposte aprono infatti la strada a una nuova tappa di accelerazione del decollo economico, e di consolidamento dell'economia marocchina.
La Commissione ha svolto un lavoro importante e ha portato avanti un processo nazionale dove si sono uniti le forze attive del Paese, partiti politici, organismi economici, sindacali e sociali, la società civile e cittadini.
La fase di progettazione di questo modello, è una responsabilità nazionale che richiede la mobilitazione del potenziale della nazione e il coinvolgimento di tutte le sue competenze, specialmente quelli che nei prossimi anni saranno chiamate a esercitare responsabilità di governo e mandati pubblici.
Il patto nazionale per lo sviluppo costituisca il quadro di riferimento per definire i principi e le proprietà del Paese in termini di sviluppo, e che costituisca la base di un patto economico e sociale, e sarà cura di Sua Maestà, in qualità di garante degli interessi della Nazione, a supportare l'attuazione operativa di questo modello, con i provvedimenti e i meccanismi necessari a tale fine.
Parallelamente alle iniziative di sviluppo portate avanti a livello interno, e con uguale determinazione, il Marocco intende proseguire i suoi sinceri sforzi per consolidare la sicurezza e la stabilità nel suo ambiente Africano ed Europeo, in particolare nel suo vicinato maghrebino e mediterraneo.
Inoltre, la sua Maestà invita l'Algeria a lavorare insieme e senza condizioni per l'instaurazione di relazioni bilaterali basate sulla fiducia, il dialogo e il buon vicinato. Lo stato attuale di queste relazioni si soddisfa appena, perché non serve i rispettivi interessi di due popoli. E' persino considerato inaccettabile da molti paesi.
Il Sovrano del Marocco dicendo che tra i due paesi vicini e due popoli fratelli, lo stato di cose normale è una ferma convinzione, è che i confini sono e restano aperti. La chiusura, infatti, si scontra con un diritto naturale e un autentico principio giuridico, sancito da strumenti internazionali, in particolare dal Trattato di Marrakech, testo fondatore dell'Unione del Maghreb Arabo che prevede la libera circolazione di persone, servizi e beni, paesi costituenti la regione del Maghreb.
"Dal 2008 non ho mai smesso di proclamare forte e chiaro questa idea e di riaffermarla in numerosi occasioni, né il presidente algerino né gli stessi sono all'origine di questa decisione di chiusura. Tuttavia, davanti a Dio, alla Storia e ai nostri Concittadini, siamo politicamente e moralmente responsabili del permanere dello status quo".
Tuttavia, nessuna logica può spiegare la situazione attuale, tanto più che le ragioni che hanno portato alla chiusura delle frontiere sono del tutto superate e oggi non sono più giustificate.
Non vogliamo incolpare o insegnare a nessuno alcuna lezione. Piuttosto, ci vediamo come fratelli, divisi da un corpo intruso, ma non ha posto tra noi. D'altra parte, alcuni sostengono l'idea sbagliata che l'apertura delle frontiere potrebbero solo una serie di sventure e problemi all'Algeria e al Marocco. Nell'era della comunicazione e delle nuove tecnologie, nessuno può dare credito a tale retorica.
Inoltre, la chiusura delle frontiere, infatti non interrompe la profonda comunicazione tra i due popoli, ma nutre piuttosto una mente chiusa, amplificata dall'influenza nefasta di menzogne veicolate da certi media, come quella secondo cui la povertà è la sorte dei marocchini i cui mezzi di sussistenza sono ridotti al contrabbando e al traffico di droga. Tutti possono verificare l'inesattezza di queste accuse. La comunità algerina che risiede in Marocco, gli algerini d'Europa che si recano in Marocco sanno di cosa si tratta e non si lasciano ingannare da queste falsità.
A questo proposito, Sua Maestà rassicura i cittadini algerini dicendo: "non dovrete mai temere la malizia da parte del Marocco, che per voi non è in alcun modo un pericolo o un minaccia .Infatti ciò che colpisce te colpisce noi e ciò che colpisce te ci travolge".
Il Sovrano aggiunge che la sicurezza e la stabilità dell'Algeria, e la tranquillità del suo popolo, siano organicamente legate alla sicurezza e alla stabilità del Marocco e che ciò che colpisce il Marocco colpisce altrettanto l'Algeria perché i due stati sono inseparabilmente legati. La verità che loro due affrontano entrambi i problemi dell'immigrazione, del contrabbando, del traffico di droga e della tratta di esseri umani. Le bande che si dedicano a queste attività criminali sono il vero nemico per entrambi, e in due possono combattere questo nemico.
Inoltre, il Sovrano continua il suo discorso dicendo che le tensioni mediatiche e diplomatiche che agitano le relazioni tra il Marocco e l'Algeria danneggiano l'immagine di due paesi, e lasciano un'impressione negativa, soprattutto nei forum internazionali.
Tuttavia, il Sovrano del Regno del Marocco, chiede che bisogna prevale la saggezza e i migliori interessi di due popoli perché insieme possono superare questa deplorevole situazione che sta guastando le potenzialità dei due Stati, e con grande dispiacere dei due popoli e dei vincoli di affetto e di fratellanza che li uniscono.
Alla fine del discorso di Sua Maestà ha detto che le due nazioni sono paesi gemelli che si completano a vicenda, inoltre, il Re Mohammed VI invita Sua Eccellenza il Presidente Algerino a lavorare all'unisono per lo sviluppo delle relazioni fraterne intrecciate tra due popoli durante anni di comune lotta.
Inoltre Il Sovrano ha reso omaggio alle forze Armate Reali, alla Gendarmeria Reale, alla Sicurezza Nazionale, alle Forze Ausiliari e alla Protezione Civile , e a tutte le componenti unite, per loro dedizione e mobilitazione costante, sotto il Comando di Sua Maestà, al fine di difendere l'unità e la sovranità nazionale e preservare la sicurezza e la stabilità del Paese.
" Salutiamo anche con deferenza il memoriale immacolato e i sacrifici dei Nostri Illustri Antenati, in primis il Nostro Augusto Nonno, il compianto Sua Maestà il Re Mohammed V, e il Nostro Venerabile Padre, il defunto il Re Hassan II, come pure tutti i valorosi martiri della Nazione", dice il Re.
Si precisa che il Re dei poveri, ha reso il Suo Paese il più sicuro nel Nord Africa, e quando nel 2011 i paesi arabi furono travolti delle loro rivoluzioni, qui le riforme erano già state avviate da una decina d'anni. Il Re e suoi consiglieri avevano avuto la chiaroveggenza di anticipare le richieste dei marocchini, e di rispondere con una riforma della costituzione che garantisce più libertà e più diritti, soprattutto alle donne, ma anche con l'abolizione della poligamia e dei matrimoni chi ha meno di 18 anni.
Il Marocco è una delle centrali elettriche dell'Africa settentrionale, forte di una vivace economia e di un vibrante mercato di lavoro, ed una potenza regionale di importanza nodale per la sicurezza dell'Unione Europea e degli Stati Uniti
Forum Veneto Marocco.