Cambiano alcune circostanze nel continente americano e sul piano globale: la nuova situazione sembra gioverà al Venezuela nell’immediato così come nei prossimi anni. Da un lato vi sono le sanzioni che l’Europa sta applicando (in maniera disomogenea) alla Russia, e che la costringono però a cercare velocemente altri fornitori di combustibile. A questo fine gli Stati Uniti hanno parzialmente sollevato l’embargo anti-venezuelano, consentendo che l’italiana ENI e la spagnola Repsol acquistino il petrolio dal Venezuela. I primi cargo sono già partiti dal Sudamerica. La ENI in particolare ha laggiù dei lavori di ricerca e sfruttamento dei giacimenti petroliferi, in cooperazione con la compagnia petrolifera statale PDVSA.
In attesa di un segnale da Washington è anche la Citgo Petroleum, azienda di raffinazione e trasporto americana partecipata dalla PDVSA. Se Biden dirà di sì, la compagnia è pronta a riprendere immediatamente l’importazione del petrolio dal Venezuela. Biden però ha ricevuto una delusione da Caracas: nonostante le aperture fatte, ancora non vengono liberati i cittadini americani là detenuti. Mohammed Barkindo, segretario generale dell’OPEC venuto a mancare proprio qualche giorno fa, aveva detto che permettere al Venezuela l’esportazione del suo petrolio sarà di aiuto all’economia globale, in sofferenza a causa dei deficit di combustibile.
Nel suo continente, il Venezuela sembra tornerà a dei buoni rapporti col suo vicino, la Colombia, con cui la frontiera è rimasta chiusa quasi del tutto negli ultimi sette anni. Il presidente eletto della Colombia, che entrerà in carica ufficialmente il 7 agosto, ha già comunicato a Nicolas Maduro che riaprirà il confine e cercherà di normalizzare la situazione, ristabilendo “il pieno esercizio dei diritti umani”. Deve essere un passo molto importante per entrambi i Paesi, le cui relazioni si sono deteriorate naturalmente anche per il crollo dei commerci e del passaggio delle persone.
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strumentipolitici.it venezuela-washington-da-il-permesso-allexport-di-petrolio-segnali-positivi-anche-dalla-colombia
