Nel XVIII secolo, durante gli scavi della Villa dei Papiri a Ercolano, furono rinvenuti oltre 1.800 rotoli di papiro carbonizzati dall'eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. Questa collezione rappresenta l'unica biblioteca classica sopravvissuta dall'antichità, contenente opere di filosofi greci come Epicuro, Crisippo e Filodemo di Gadara, un filosofo epicureo del I secolo a.C.
A causa della loro fragilità, l'apertura fisica di questi rotoli risulta impossibile senza danneggiarli ulteriormente. Pertanto, gli studiosi hanno sviluppato tecniche non invasive per decifrare i testi nascosti al loro interno. Una di queste tecniche è la tomografia a contrasto di fase potenziata con raggi X (XPCT), che consente di visualizzare porzioni estese di testo greco all'interno dei rotoli senza danneggiarli. Questo metodo ha permesso di riportare alla luce la "voce" di Filodemo dopo 2000 anni.
Recentemente, nel febbraio 2025, gli scienziati sono riusciti a decifrare un rotolo di 2000 anni fa quasi carbonizzato durante l'eruzione del Vesuvio, utilizzando una combinazione di imaging a raggi X e intelligenza artificiale (AI). Questo approccio ha permesso di "srotolare" digitalmente il rotolo, rivelando il testo senza danneggiare il fragile papiro. I ricercatori sono fiduciosi di poter leggere l'intero rotolo e hanno già identificato alcune lettere leggibili, suggerendo che il testo possa essere correlato alla filosofia.
Questi progressi sono parte del "Vesuvius Challenge", una competizione internazionale volta a svelare i segreti dei rotoli di Ercolano, con un premio in denaro per chi riesce a decifrare questi antichi manufatti. L'uso combinato di tecniche avanzate di imaging e AI sta rivoluzionando lo studio di questi delicati artefatti, permettendo analisi dettagliate senza danneggiarli.
Un altro approccio significativo è rappresentato dal progetto EduceLab-Scrolls, che ha sviluppato una pipeline software completa per rivelare i testi nascosti dei papiri di Ercolano utilizzando immagini di tomografia computerizzata a raggi X. Questo metodo combina l'apprendimento automatico con un nuovo framework geometrico che collega immagini 3D e 2D, permettendo la scoperta di testi nascosti senza danneggiare i rotoli.
Questi sviluppi tecnologici stanno aprendo nuove possibilità per la comprensione delle opere filosofiche e letterarie dell'antichità, offrendo una finestra unica sul pensiero e sulla cultura del passato.