La Festa dei Folli, nota anche come "Festa degli Innocenti" o "Festa dell'Asino", era una celebrazione medievale che si teneva tra Natale e l'Epifania, spesso il giorno di Capodanno. Durante questa festa, le rigide gerarchie sociali del Medioevo venivano temporaneamente sovvertite, creando un'atmosfera di caos, divertimento e satira.
Durante la Festa dei Folli, i servi, i membri del clero inferiore e gli studenti potevano prendere il posto dei loro superiori, indossando abiti e maschere che ne imitavano l'aspetto e i modi. Potevano sedere al loro posto a tavola, bere e mangiare a loro piacimento, e persino impartire "benedizioni" parodistiche. Era un mondo alla rovescia, dove i ruoli sociali venivano temporaneamente ribaltati.
La Festa dei Folli era caratterizzata da eccessi di ogni tipo: cibo e bevande a volontà, canti e balli sfrenati, e soprattutto parodie del potere e delle autorità. I "folli" potevano prendere in giro i loro padroni, i vescovi e persino il papa, attraverso discorsi satirici, scenette comiche e processioni carnevalesche. Era un modo per sfogare le tensioni sociali e per esprimere, in modo indiretto, critiche e lagnanze.
La Festa dei Folli rappresenta un'importante testimonianza della cultura medievale e della sua capacità di integrare momenti di "follia" e sovvertimento sociale all'interno di un ordine gerarchico rigido. Questa festa, pur con le sue stravaganze e i suoi eccessi, aveva anche una funzione sociale importante: quella di consentire una valvola di sfogo per le tensioni e le frustrazioni accumulate durante l'anno.