La città di Mariupol in Ucraina adesso è diventata parte della Repubblica Popolare di Donetsk, sostenuta da Mosca. Una delle caratteristiche che la rendono unica è quella di essere abitata da una delle minoranze più popolose dell’Ucraina, quella dei “greci del Mar Nero”. Costoro non soltanto hanno ascendenze elleniche, ma sono prevalentemente di lingua russa: questa doppia particolarità li ha esposti alla discriminazione legislativa e sociale che negli ultimi anni aveva avvelenato l’Ucraina. Le norme sull’uso esclusivo della lingua ucraina a scuola e nei posti pubblici avevano allarmato i governi degli Stati membri della UE le cui minoranze etniche risiedono sul territorio dell’Ucraina, e se ne è interessato anche il Parlamento Europeo. A livello sociale, i greci di Mariupol essendo russofoni hanno ovviamente subito più di altri l’ondata anti-russa che montava nel Paese. I giornali greci hanno riportato testimonianze di discriminazione e minacce, mentre a febbraio il Financial Times riferiva dell’assassinio di due greco-ucraini e del ferimento di altri due. Gli ellenici abitano non solo a Mariupol, ma in tutto il Donbass, dunque molti di loro hanno anche subito ciò che accadeva nella zona, colpita dalle bombe dell’esercito di Kiev e lasciata spesso senza luce ed acqua. Prima dello scoppio delle ostilità aperte, la comunità greca non era necessariamente dalla parte di Mosca, ma secondo una testimonianza raccolta da un giornale greco molti temevano più il razzismo degli ucraini “puri” che non l’invasione dei russi. E adesso che la formazione neo-nazista “Azov” è stata sconfitta, forse potranno sentirsi più liberi. Presto si vedrà come cambieranno le loro condizioni.
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strumentipolitici.it la-nuova-vita-dei-greci3-di-mariupol4-dopo-la-resa-del-battaglione-azov