"Nel Maghreb, sperimentiamo quotidianamente questa Chiesa che non lo fa si può pensare senza vincolo di fraternità e missione con l'altro n Cristiano. L'enciclica ( tutti fratelli") si conclude aprendo lo spazio a una fraternità universale in azione, con l'evocazione di Charles de Foucauld, alla canonizzazione che le nostre Chiese devono prepararsi per raccogliere i frutti." Queste parole sono tratte dalla lettera della Conferenza episcopale del Nord Africa a cui appartiene anche la Chiesa cattolica in Marocco .La presenza del cristianesimo in queste terre risale ai primi secoli e già nel 1225 Papa Onorio eresse la "Diocesi del Marocco" . Questo dimostra come antica sia l'attività e la presenza della chiesa in questa Nazione e nonostante sia espressione di una minoranza religiosa vive in un clima favorevole soprattutto se paragonata ad altre realtà ecclesiali. La Chiesa in Marocco, rappresenta una piccolissima porzione della Chiesa universale, ma sicuramente oltre alle parole toccanti del Cardinale Cristóbal López Romero ogni mese rinnova a tutti i fedeli ci sono anche i gesti.
Mi piace ricordare il giorno di Pasqua 2020 quando Sua Eccellenza ha postato sulla sua pagina facebook un immagine con queste parole " Allumer une bougie (le cierge pascal), chanter l'hymne national marocain, prier Dieu... Tout et tous pour que cette pandémie passe. Joyeuses Pâques." (Accendere il cero pasquale, cantare l'inno nazionale marocchino, pregare l'Onnipotente, tutto e tutti affinché questa pandemia passi, Buona Pasqua".
A queste immagini mi sono venute in mente proprio le ultime tre parole dell'inno del Marocco :"per l'Onnipotente, Per la Patria, per il Re". Parole non vuote, ma piene di senso, piene di impegno per una Nazione e non mi stancherò mai di ripeterlo che ha fatto della tolleranza o meglio della convivenza e della pace religiosa il suo fondamento di vita. Una vita che non riguarda solo l'impegno di Sua Maestà Mohammed VI , ma di tutto il popolo marocchino. Potremmo dire della marocchinità come modello per le società anche europee.
Un modello che San Giovanni Paolo II nel suo viaggio in Marocco nel 1985 dove invitò i cattolici presenti nel Regno un compito importante. Infatti, durante la messa del 19 Agosto 1985 disse " i cristiani sono in grado di collocare nella verità ciò che viene apportato dall’incontro quotidiano coi loro fratelli e sorelle dell’Islam. Voi avete una conoscenza della cultura e dell’ispirazione religiosa vissute in questo Paese, quella conoscenza che si acquisisce nei rapporti fraterni nei luoghi di lavoro e nella vita sociale in genere con un popolo di un’altra religione. Questo vi permette di promuovere una migliore comprensione anche nei Paesi occidentali nei quali risiedono lavoratori e studenti musulmani. Ciò che qui viene approfondito in modo naturale porta a positive estensioni altrove, gettando dei ponti fra tradizioni differenti"
La chiesa in Marocco è impegnata in modo libero a gettare ponti tra cristianesimo ed islam , ponti nella carità, nell'educazione nella formazione e nella costruzione di una società più giusta è come sempre opera anche Sua Maestà che non vuole lasciare indietro nessuno. La Chiesa cattolica in Marocco è si una porzione minoritaria della società del Regno ma il clima favorevole in cui opera potrebbe essere un modello anche per le relazioni tra cattolici e mondo islamico nei paesi e nelle nazioni dove è quest'ultimo è minoranza. Insomma una minoranza cattolica in un Paese mussulmano può essere esempio per le comunità cattoliche dove tutti i giorni si impone la necessità di un rapporto con un le minoranze islamiche.
La chiesa cattolica e il mondo mussulmano sono chiamate entrambe a collaborare in molti settori della società. Penso al famiglia , alla vita anche alla testimonianza della necessità di essere credenti in una società (soprattutto quella occidentale) che ha perso il senso e la dimensione del sacro. Sono convinto che una maggiore conoscenza delle chiesa in Marocco farebbe bene a molti cattolici anche italiani . Per questo che è mia intenzione cercare di promuovere un maggior dialogo tra cattolici delle due sponde del mediterraneo ed in particolare tra Marocco e Lombardia per creare ponti di fratellanza sia con fedeli dell'islam sia con i cattolici marocchini . Questa conoscenza premetterebbe di far conoscere il clima di convivenza che si può istaurare (senza tensioni) tra islam e cristianesimo facendo crescere ulteriormente le comunità ecclesiasti lombarde
Marco Baratto
Forum Lombardia Marocco