Negli scorsi giorni si svolta la prima missione ufficiale in Marocco di una delegazione congiunta Stati Uniti Israele. A meno di due settimane dopo l’annuncio che il Marocco avrebbe riattivato le relazioni di cooperazione con lo stato ebraico una delegazione congiunta israelo-americana si reca nella capitale marocchina Rabat con il primo volo diretto fra Israele e Marocco.
La delegazione americana, guidata dal consigliere della Casa Bianca Jared Kushner accompagnato fra gli altri dall’inviato Usa per il Medio Oriente Avi Berkowitz, e quella israeliana, guidata dal consigliere per la sicurezza nazionale Meir Ben Shabbat, si sono fermati in Marocco per 24 ore. La compagnia israeliana El Al ha assegnato allo storico volo Israele-Marocco, che dovrebbe durare circa sei ore, la sigla LY555 in riferimento al hamsa, la mano a cinque dita molto popolare in entrambi i paesi come simbolo di buona fortuna.
I sia da parte americana sia da quella israeliana la delegazione può dirsi ai massimi livelli.
Infatti, il Signor Kushner oltre ad essere consigliere della Casa Bianca è anche genero del Presidente Trump, mentre il capo della delegazione israeliana, Signor Meir Ben-Shabba, proviene da una famiglia di origine ebraico marocchina tanto che nei giorni scorsi ha dichiarato " Diversi bambini della seconda e terza generazione di ebrei marocchini, emigrati in Israele, me compreso, mantengono tutte le nostre tradizioni ebraiche marocchine. Li viviamo nelle nostre case”. “Le profonde relazioni tra la monarchia e il popolo marocchino sono note in tutto il mondo. Saranno un ponte tra i nostri due paesi e le basi della pace tra i due popoli. “Il mio defunto padre Rabbi Makhlouf Khalifa e mia madre Aziza, che Dio gli conceda una lunga vita ei miei fratelli maggiori sono nati tutti in Marocco. È stato lì che sono cresciuti e hanno imparato le prime lezioni prima di arrivare in Israele ".
Al termine della visita è stata resa una dichiarazione congiunta dei tre paesi .
La Dichiarazione Congiunta sottolinea anche la Proclamazione degli Stati Uniti sul riconoscimento della sovranità del Regno del Marocco sul Sahara, pur stipulando che "gli Stati Uniti riconoscono la sovranità marocchina su tutto il territorio del Sahara occidentale". e ribadiscono il loro sostegno alla proposta di autonomia seria, credibile e realistica del Marocco come unica base per una soluzione giusta e duratura alla controversia nel territorio del Sahara marocchino.
Per facilitare i progressi nel perseguimento di questo obiettivo, i tre paesi stabiliscono inoltre che gli Stati Uniti "incoraggeranno lo sviluppo economico e sociale con il Marocco, anche nel territorio del Sahara occidentale, e, a tal fine, apriranno un consolato. nel territorio del Sahara Occidentale, a Dakhla, per promuovere opportunità economiche e commerciali a favore della regione”.
Nella stessa Dichiarazione, i tre Paesi ricordano lo scambio di opinioni avvenuto durante il suddetto incontro tra Sua Maestà il Re Mohammed VI e il Presidente Trump sulla situazione attuale in Medio Oriente, durante il quale Sua Maestà il Re ha ribadito la posizione coerente, costante e immutata del Regno del Marocco sulla questione palestinese, nonché la posizione espressa sull'importanza di preservare lo status speciale della città sacra di Gerusalemme per le tre religioni monoteiste, per Sua Maestà il Re, nella Sua qualità del presidente del comitato Al-Quds.
I tre paesi riconoscono il ruolo storico che il Marocco ha sempre svolto per il riavvicinamento dei popoli e la promozione della pace e della stabilità in Medio Oriente, e tenendo conto degli speciali legami che Sua Maestà il Re mantiene con la comunità. Ebreo marocchino che vive in Marocco e in tutto il mondo, compreso Israele, secondo la Dichiarazione Congiunta. Dicono di essere consapevoli che l'instaurazione di relazioni diplomatiche piene, pacifiche e amichevoli è nell'interesse comune di entrambi i paesi e che aiuterà a far avanzare la Causa di pace nella regione, a rafforzare la sicurezza regionale, aprire nuove opportunità per l'intera regione.
La Dichiarazione Congiunta, per promuovere la cooperazione economica cooperazione bilaterale dinamica e innovativa, per continuare la cooperazione nei settori di commercio; finanza e investimenti, innovazione e tecnologia; aviazione civile; visti e servizi consolari; turismo; acqua, agricoltura e La sicurezza alimentare; di sviluppo; energia e telecomunicazioni; e in altri settori che potrebbero essere definiti di comune accordo e da riaprire uffici di collegamento a Rabat e Tel Aviv. Sulla base di quanto precede, sottolinea la dichiarazione comune, il Regno del Marocco, il Gli Stati Uniti d'America e lo Stato di Israele accettano di impegnarsi a rispettare pienamente le disposizioni della presente Dichiarazione, per promuoverle e difenderle e accettarle ciascuna parte avrà pienamente onorato i propri impegni entro la fine di gennaio e che avrà individuato nuove azioni. Concordano inoltre di lavorare di conseguenza a livello bilaterale, regionale e multilaterale. La Dichiarazione Congiunta è stata firmata davanti a Sua Maestà il Re dal Capo del Governo, Mr. Saad Eddine El Otmani, Senior Advisor del Presidente degli Stati Uniti d'America Mr. Jared Kushner e il signor Meir Ben-Shabbat, consigliere per la sicurezza nazionale dello Stato di Israele.
Fin qui le dichiarazioni ufficiali, che come tali hanno un peso storico ma, la visita è stata fatta anche di momenti simbolici che dovrebbero essere maggiormente analizzati. Infatti, la delegazione israelo americana ha reso omaggio durante la sua permanenza a Rabat anche alla tomba di Sua Maestà Mohammed V, un sovrano che nel turbine della seconda guerra mondiale, mentre l'antisemitismo colpiva gran parte dell'Europa e non risparmiava neppure le comunità ebraiche del nord africa , seppe opporsi fermamente alla persecuzione della comunità ebraica marocchina .
I gesti valgono più delle parole, il Marocco e le dinastie che si sono susseguite nel Regno, hanno sempre offerto un porto sicuro per le comunità religiose abramitiche e può oggi offrire un modello per la risoluzione delle questioni del Medio Oriente, questioni che spesso , troppo spesso non sono dovute alle popolazioni dei paesi interessati ma frutto della politica occidentale . La stessa questione dei luoghi santi di Gerusalemme /Al-Quds trova la sua origine proprio nella tragica eredita della grande guerra quando il Medio Oriente divenne luogo di spartizione tra le potenze vincitrici. Il Marocco e Sua Maestà Mohammed VI dimostra, da sempre che le logiche del passato siano esse della fine del primo conflitto mondiale o della "guerra fredda" devono essere consegnate al passato per creare un nuovo sistema di relazione tra le nazioni e le religioni . Per questo anche l'Europa se, vuole contare veramente nello scacchiere mondiale deve perseguire la direzione del Marocco.
Marco Baratto
Forum Lombardia Marocco