Si respira un clima positivo sulle borse, come dimostra la chiusura di Tokyo vicina ai massimi di otto settimane. La spinta alla Borsa del Giappone arriva dai promettenti risultati preliminari di un farmaco sperimentale contro il Covid-19, ma anche dalla FED. Ieri la banca centrale americana ha lasciato i tassi Usa nel range tra lo zero e lo 0,25%. Ad accendere le speranze, anche il virologo della Casa Bianca, Antony Fauci, che ha citato i risultati di un altro test, che hanno mostrato “un effetto positivo palese nel ridurre i tempi di recupero” dei malati.
L'andamento della Borsa del Giappone
L’indice Nikkei è salito del 2,6% a 20.193,69, sui massimi dal 9 marzo. Ma la crescita dell'indice principale della Borsa del Giappone era arrivato anche fino al +3% circa, uscendo dal canale di Donchian channel. L'indice nipponico supera così in modo perentorio la resistenza rappresentata dal massimo del 17 aprile posizionato appena sopra i 19900. I corsi hanno in tal modo riattivato il rally originato dai minimi del mese scorso
Pure il più ampio indice Topix della Borsa del Giappone guadagna l’1,0% a 1.464,03, ai massimi dal 6 marzo. Per chi conosce cos'è il trading sui mercati otc, è importante sapere che l'indice di volatilità Nikkei è sceso a 29,4 come non accadeva da otto settimane. Questo riflette il placarsi dei timori degli investitori.
Dati macro
Sul fronte macro, i dati confermato l'impatto forte della pandemia, ma comunque migliori delle attese o in linea. A marzo le vendite al dettaglio del Giappone sono scese del 4,5% su base mensile. Su base annua il dato è sceso del 4,6%, meno della contrazione -4,7% attesa. La produzione industriale nipponica a marzo è scesa del 3,7% su base mensile, a 95,8 punti, facendo meglio della flessione -5% attesa ma peggiorando in modo significativo rispetto al precedente -0,3%. Il dato, preliminare, è sceso inoltre al minimo in sette anni. Su base annua, la contrazione è stata del 5,2%, contro il -7,4% stimato e il precedente -5,7%. Su base annua, la contrazione è stata del 5,2%, contro il -7,4% stimato e il precedente -5,7%. Il trend negativo si spiega con la diffusione del coronavirus COVID-19 nel paese, che ha interrotto l’attività produttiva delle fabbriche, zavorrando la domanda sia interna che estera.
Le altre Borse asiatiche
Anche le Borse cinesi hanno evidenziato una performance positiva nonostante la frenata del PMI manifatturiero: Shanghai sale dell'1,3% e Shenzhen dell'1,88%. Meglio Taiwan che porta a casa un vantaggio del 2,06%. Le piazze di Hong Kong e Seoul sono invece rimaste ferme per la celebrazione della nascita di Buddha (festa legata al calendario lunare che cambia data ogni anno).