Viviamo in un periodo estremamente delicato sul fronte geopolitico. Le escalation di tensioni innescate prima dal conflitto in Ucraina e poi da quello in Medio Oriente (senza dimenticare ciò che accade in Sudan e Myanmar) hanno spinto la spesa per armamenti fino a farle raggiungere un nuovo massimo storico a livello globale.
I numeri della spesa per armamenti
Secondo una ricerca recente, l'attenzione al problema della sicurezza e della difesa ha alimentato la spesa per armamenti, portandola complessivamente a raggiungere i 2443 miliardi di dollari lo scorso anno. In pratica ognuno di noi paga 306 dollari a persona. Il giro d'affari dell'industria mondiale degli armamenti ha superato i 610 miliardi di euro, con una crescita che nel quinquennio tra il 2019 e il 2023 è stata pari al 3,5% annuo, ed è in gran parte concentrato in poche decine di grandi multinazionali. Che ovviamente stanno facendo affari d'oro.
Le grandi aziende del settore
Lo scenario globale è dominato soprattutto da gruppi statunitensi, che detengono una quota del 68% di tutti i ricavi aggregati globali. Negli Stati Uniti il leader indiscusso è Lockheed Martin, che vanta un giro d'affari di 55 miliardi. Parliamo di trading con volumi enormi, tanto che gli ordini in arrivo potrebbero bastare all'azienda per anni. La sua capitalizzazione in Borsa non a caso sfiora i 120 miliardi.
I grandi player europei sono al secondo posto con il 27%, mentre quelli asiatici si fermano al 5%. In Europa la britannica Bae Systems è il gruppo leader, con una capitalizzazione di quasi 150 miliardi. In Italia Abbiamo due grandi operatori, ossia Fincantieri e Leonardo, che vantano il 4% del giro di affari mondiale.
Affari d'oro e quotazioni alle stelle
La concentrazione del mercato degli armamenti è chiara soprattutto se si considera che le prime dieci multinazionali rappresentano oltre due terzi di tutti i ricavi aggregati. La crescita della spesa per armamenti ha avuto chiaramente un forte impatto sui bilancio di questi colossi. Basta guardare il loro andamento in borsa per rendersene conto. La capitalizzazione di mercato aggregata ha superato i mille miliardi di euro, quasi l'1% rispetto a tutte le borse mondiali. Da inizio 2022 alla fine di ottobre scorso il rendimento azionario dell'Industria della difesa è cresciuto del 72%. In Europa la parte del leone la recitata la tedesca Rheinmetall cresciuta di quasi il 70% del corso di quest'anno (fonte dati Pocket Option nuovo link).
Queste performance in borsa hanno arricchito anche gli investitori, dal momento che i dividendi distribuiti dalle multinazionali della Difesa è stato a livelli record negli ultimi cinque anni.