Approvato all’unanimità dall’assemblea dei soci, il bilancio 2023-2024 di Cantine di Verona chiude con un fatturato consolidato pari a 62.581.306 milioni, in leggera diminuzione, ma liquidando agli oltre 500 soci un prezzo medio per quintale superiore a quello dell’anno precedente. Un calo produttivo che deriva in parte anche dai minori conferimenti di prodotto dovuti alle avversità atmosferiche dell’annata agraria.
In un contesto di contrazione dei consumi nel mercato del vino, tuttavia con consumatori sempre più attenti alla qualità del prodotto, la rete distributiva del gruppo cooperativo che dal 2021 riunisce Cantina Valpantena, Cantina di Custoza e Cantina Colli Morenici è comunque riuscita a salvaguardare i propri livelli di vendita. In particolare i 10 wine shop hanno aumentato i volumi sull’anno precedente, confermando la tendenza ad acquistare quotidianamente dal produttore come segno di fiducia e affidabilità.
“Quelli che ci attendono non saranno sicuramente tempi facili. E il mondo del vino, nello specifico, sta vivendo un periodo di grandi cambiamenti. Ma noi guardiamo con fiducia al futuro, consapevoli che il nostro percorso è in continua evoluzione. Per questo continuiamo a impegnarci a migliorare le buone pratiche aziendali, puntando su innovazione, qualità e responsabilità – ha dichiarato il Presidente di Cantine di Verona Luigi Turco durante l’assemblea dei soci di sabato 14 dicembre –. La nostra adesione ai principi della certificazione Equalitas, SQNPI e biologica è il proseguimento di un viaggio che ci vedrà sempre più protagonisti nel promuovere un modello di sviluppo giusto e rispettoso dell’ambiente”.
A inizio 2025 Cantine di Verona pubblicherà il suo primo bilancio di sostenibilità, per mettere nero su bianco un percorso intrapreso da diversi anni che racconta l’attenzione all’ambiente e alle persone della realtà scaligera. Uno strumento che il gruppo cooperativo intende utilizzare anche per i prossimi anni in un’ottica di sostenibilità e tutela ambientale utile a comunicare i risultati raggiunti e fissare gli obbiettivi futuri.
“Tra le scelte responsabili che abbiamo intrapreso – prosegue Turco – c’è stata sicuramente quella di utilizzare, per la produzione del nuovo olio evo, l’impianto interno all’azienda completamente indipendente che ci ha permesso di raggiungere ottimi livelli di qualità per effetto anche di un processo di spremitura a freddo”. Un’altra azione concreta prevista nei prossimi mesi è il completamento del nuovo impianto fotovoltaico nello stabilimento di Custoza, che si aggiunge a quelli già operativi da diversi anni nelle tre strutture, nell’ottica di un ulteriore contenimento dei costi energetici.