Da diversi mesi l'euro oscilla dentro un range abbastanza stretto nei confronti del dollaro americano. Che previsioni si possono fare riguardo al futuro delle due valute principali del panorama finanziario?
Economia USA e dollaro
Anzitutto occorre considerare la situazione economica dei due paesi. Negli USA ci sono diverse voci che parlano di possibile inversione di rotta. Se accadrà di qui ai prossimi mesi è difficile dirlo. Quel che invece si può dire con certezza è che l’ottimismo di qualche mese fa non sembra esserci più. Malgrado questo però, gli investitori sembrano orientati a ritenere che il dollaro continuerà ad apprezzarsi, anche se i migliori indicatori di volatilità evidenziano un passo molto lento della coppia più scambiata sul panorama valutario (EUR-USD).
Se osserviamo l'andamento del Dollar Index, che misura la performance del biglietto verde contro un paniere di sei valute, possiamo vedere che esso è aumentato di oltre l′1% nel 2019. E questo nonostante la FED abbia più volte sottolineato il suo approccio attendista riguardo ai prossimi rialzi. Sebbene le strette monetarie si siano allontanate a causa di prospettive economiche non brillanti, il dollaro comunque cresce. Perché? Il motivo essenziale sta nel confronto con le altre economie. se gli USA frenano, comunque si tratta di situazioni molto meno cupe di quelle degli altri paesi. Insomma Washington non sta male come stanno le altre nazioni.
La debolezza dell'Eurozona
Tutto ciò appare evidente se prendiamo cosa succede in Europa. La BCE ha ridotto le stime di crescita dell’eurozona all′1,1% invece del precedente 1,7%, innescando una nuova scivolata dell'euro. Chi ha puntato contro la valuta unica su un broker con spread bassi forex ha ottenuto un bel profitto settimana scorsa. Il tutto mentre l’economia statunitense è cresciuta del 2,6% nel quarto trimestre. La BCE ha inoltre deciso di aiutare le banche con il Tltro, a conferma del momento difficile che sta attraversando l’economia del Vecchio Continente.
Ed ecco allora che tornano in mente le parole del presidente Usa Donald Trump, che di recente ha rinnovato le critiche al capo della Federal Reserve, Jerome Powell. Secondo l'inquilino della casa Bianca la severa politica monetaria della banca centrale Usa sta contribuendo a un dollaro forte danneggiando la competitività, soprattutto nell'export. "Abbiamo alla Fed un signore a cui piace un dollaro molto forte. Io voglio un dollaro forte ma non così forte da impedirci di fare affari con altre nazioni”.