Ad agirate questo inizio di settimana sui mercati valutari ci ha pensato Donald Trump. Il presidente USA ha sferrato un nuovo attacco alla Federal Reserve, proprio alla vigilia del meeting Fomc che preumibilmente deciderà di alzare il costo del denaro per la quarta volta in questo 2018.
Federal Reserve vs Trump
Secondo Trump l'istituto centrale non dovrebbe alzare ancora i tassi, e lo ha fatto in modo veemente. "E' incredibile che con un dollaro forte e nessuna inflazione almeno virtualmente, la Fed stia solo considerando un altro aumento dei tassi di interesse", ha twittato il presidente. Lo stesso monito era stato lanciato solo pochi giorni fa: "La Fed sarebbe pazza ad aumentare i tassi di interesse, sarebbe un errore". Il consigliere per il commercio di Trump, Peter Navarro, ha poi messo la sua sottolineatura, accusando la FED di influenzare negativamente i mercati azionari (che hanno reagito con un -1% nella prima parte della seduta per poi ridimensionare il passivo).
Le uscite di Trump non hanno che alimentato le incertezze sulla politica monetaria dell’istituto centrale nel 2019. Come se non bastassero i già forti timori sull’andamento dell’economia Usa (a proposito, l’indice Empire State ha segnalato un netto rallentamento della attività manifatturiera nell’area di New York a dicembre). Inevitabilmente sul mercato valutario c'è stata una generale correzione del dollaro nei confronti delle principali divise. Il cambio con l'euro è tornato oltre 1,1344. Il crosso USD-JPY è sceso a 112,96 mentre la sterlina/dollaro è salita a 1,2605. In calo anche il dollaro/franco svizzero a 0,9931 (qui è trattato l'argomento previsioni cambio dollaro franco svizzero).
La riunione della FED
Adesso la "palla" passa alla Federal Reserve, che domani e mercoledì si riunirà per decidere il futuro della politica monetaria a stelle e strisce. Le previsioni dicono che annuncerà il quarto rialzo dei tassi del 2018, ma quello che lascia più incognite sono le prospettive della politica monetaria per il 2019. Un tema caldissimo per gli analisti dei siti forex trading gratis. I ripetuti attacchi di Trump di fatto sfidano l'istituto centrale ad andare avanti con le strette, così da dimostrare la sua indipendenza dalla politica. Ma allo stato attuale sembrerebbe più corretto un atteggiamento da "colomba". Jerome Powell ha messo in conto tre strette per l’anno prossimo, ma ora cosa farà visto che il mercato sembra averne messa in conto solo una?