Le criptovalute si apprestano a compiere 10 anni di vita. Nel novembre del 2008, viene caricato su SourceForge il progetto di una moneta matematica. L'ideatore fu tale Satoshi Nakamoto, ma questo nome è uno pseudonimo dietro al quale nessuno ha mai scoperto chi si celava. Il bilancio di questo decennio è senza dubbio positivo. Di strada ne è stata fatta, di ombre ne restano tante ma è pur vero che hanno aperto una via verso il futuro delle transazioni.
Il primo decennio delle criptovalute
Servirà comunque quasi un altro biennio - maggio 2010 - per poter assistere alla prima transazione con la criptovaluta. Lo sviluppatore di software Laszlo Hanyecz scelse scambiò 10.000 Bitcoin per due pizze, facendo la prima transazione in moneta virtuale nel mondo reale. A distanza di anni si uò dire che quelle furono le due pizze più pagate della storia. I 10000 bitcoin infatti dopo soli due anni avrebbero consentito di comprare una Tesla Model S o due Lamborghini edizione speciale Centenarios da 1,9 milioni di dollari nel 2016. Oggi invece ci si potrebbe comprare uno yacht Excellence V da 87 milioni di dollari.
Consiglio: per fare operazioni su valute virtuali bisogna operare con i migliori broker CFD (cosa sono e come funzionano).
Lo sbarco in Borsa
A distanza di dieci anni sta per essere compiuto un altro passo importante. Ovvero lo sbarco del criptomondo in Borsa. Il colosso cinese del mining Bitmain ha presentato un filing per l’Ipo a Hong Kong. Si tratterebbe della prima quotazione di una società legata alle criptovalute a un listino.
C'è da dire che il 2018 non è però un anno felice per le valute virtuali. Le maggiori criptovalute hanno perso l’80-90% dai massimi di inizio anno. Bitocin era giunta a 20mila dollari a dicembre scorso, oggi viaggia sui 6000 (chi sa cos'è la Deviazione standard trading può trovare interessante vederla sul grafico di BTC). Anche Ethereum ($219,30) e Ripple ($0,521807) non sono andate meglio. A testimoniare le difficoltà dell'intero comparto è il dato sulla capitalizzazione, scivolata sotto i 220 miliardi di dollari. Numeri scioccanti, se si pensa che nello scorso inverno, in piena Bitcoin-mania, si era arrivati a 835 milairdi.