Si prospetta una chiusura di settimana positiva per il dollaro neozelandese, che dopo i dati sul definict ha avuto un bello slancio. Tuttavia, secondo molti analisti il quadro di fondo rispetto al "collega" americano rimane ancora ribassista.
I driver del dollaro neozelandese
Dicevamo dei dati sul deficit commerciale, che ha inciso sull'andamento del dollaro neozelandese. A dispetto delle previsioni, la bilancia commerciale del paese ha evidenziato una riduzione del saldo negativo il mese scorso. Secondo l'istituto di statistica della Nuova Zelanda il saldo commerciale ha registrato infatti un deficit di 143 milioni di NZ a luglio. A giugno era quasi il doppio: 288 milioni. Ancora più interessante è che gli analisti si attendevano un aumento a 400 milioni. Dopo questo dato, la valuta neozelandese ha guadagnato su quasi tutti i suoi rivali più quotati. Se prendiamo qualunque broker forex autorizzato Consob, possiamo vedere che la coppia NZD / USD è avanzata da 0,6624 a 0,6668.
Come detto, però non è il caso di esaltarsi troppo. Ad inizio settimana del resto il rally innescato dal buon dato sulle vendite al dettaglio non è durato a lungo. Il problema è che gli investitori guardano alle mosse di una RBNZ ancora molto accomodante. Dall'altro lato invece la FED, a dispetto di quel che vorrebbe Trump, continua ad essere prossima ad aumentare i tassi altre due volte nel corso dell'anno.
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Sul destino a breve del dollaro neozelandese incideranno molto i fattori esterni. L'impegno della Fed nell'aumentare i tassi, le evoluzioni della guerra commerciale, il sentimento di rischio sul mercato, le relazioni transatlantiche e l'accordo nucleare iraniano.