La delusione relativa ai dati riguardanti le scorte, ha finito per penalizzare in modo pesante le quotazioni sul mercato del petrolio. Sui mercati sia il Brent che il WTI sono andati pesantemente in discesa, dopo che il Dipartimento dell'energia americana (EIA) ha reso noto che il calo delle scorte è stato molto meno sostenuto delle previsioni.
I dati sulle scorte e la reazione del mercato del petrolio
L'Energy Information Administration ha infatti pubblicato che nell'ultima settimana le scorte strategiche di petrolio sono scese di soli 1,351 milioni di barili. Secondo gli analisti del mercato del petrolio la discesa avrebbe dovuto essere di quasi il doppio, a 2,3 milioni. Sul mercato quindi continua a ciroclare più petrolio, e questo esercita una pressione al ribasso sui prezzi. Pressione che peraltro si fa ancora più forte, tenendo conto che si veniva fuori da una settimana dove addirittura le scorte erano finanche aumentate di 3,8 milioni.
Dopo la diffusione di questi dati, la quotazione dell'oro nero ha accentuato il suo ribasso. Il WTI (consegna a settembre) è precipitato sotto quota 66.96 dollari (-3,22%). Il Brent (consegna ottobre) non ha certo fatto meglio, visto che ha chiuso in ribasso del 3,17%, a $ 72.28 al barile. In quest'ultimo caso, il grafico mosta anche una delle figure di continuazione trading che fa ritenere una prosecuzione della scia ribassista.
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L'EIA ha inoltre reso noto che le riserve di benzina sono aumentate di 2,9 milioni, mentre gli stocks di distillati sono cresciuti di 1,23 milioni.
Tensione USA con Cina e Iran
Sul mercato del petrolio continuano a pesare due eventi in particolar modo. Anzitutto l'escalation delle tensioni commerciali tra Cina e Stati Uniti. l timore dei mercati che potrebbero portare a un rallentamento del ritmo dell'economia mondiale e di conseguenza al calo della domanda di petrolio. In secondo luogo, la tensione USA-Iran potrebbe incidere in modo forte sulle esportazioni di petrolio della Repubblica Islamica.