Gli echi del G7 in corso in Canada (a Charlevoix) si fanno sentire sui mercati valutari e sull'economia canadese. Il CAD scivola soprattutto sui timori di una guerra commerciale che sono aumentati dopo le dichiarazioni dei Premier Trudeau, Macron e i tweet di Trump. Senza dimenticare l'ulteriore rischio riguardante il tracollo dell'accordo di libero scambio NAFTA. Una pressione che si è acuita in seguito ai dati macro non proprio brillanti in uscita oggi.
La coppia Usd-Cad viaggia verso quota 1.3000, livello dall'importante significato psicologico, evidenziando un top bottom failure swing trading.
I dati sul lavoro e l'economia canadese
L'ultimo aggiornamento sui posti di lavoro dall'undicesima economia più grande del mondo è stato una delusione. L'economia canadese ha prodotto un saldo negativo di 7.5K il mese scorso (ben al di sotto delle aspettative di + 23.5K), si tratta del terzo mese su cinque nel 2018 che ha visto la perdita di posti di lavoro. Il tasso di disoccupazione è rimasto però fermo al 5,8%, ma questo è stato in gran parte determinato da un inaspettato calo del tasso di partecipazione, che è scivolato al 65,3%. A conti fatti, il Canada ha visto l'economia perdere 48.9K di posti di lavoro quest'anno, una media di -9.8K al mese. Il lato positivo del rapporto è la crescita dei salari, che ha accelerato bruscamente a + 3,9% a / a.
Dopo il rilascio dei dati, il dollaro canadese si è deprezzato e l'USD/CAD in rialzo da 1.2979 fino oltre quota 1.30 (per vedere la quotazione attuale occorre esaminare i grafici dei migliori siti trading autorizzati Consob). Visto il tasso di disoccupazione fermo e la crescita salariale, i trader sono pronti a scommettere che le probabilità di aumento dei tassi di 25 bps da parte della Bank of Canada nei prossimi mesi sono aumentate. Adesso i mercati valutano una probabilità del 78% di una mossa restrittiva a luglio, rispetto al 71% di ieri. Questo potrebbe spingere il dollaro canadese verso un recupero nel forex.