Pur andando indietro nel tempo, difficilmente si riesce a trovare qualcosa di simile a quanto accaduto ai prezzi del petrolio negli ultimi 5 anni. Il greggio infatti ha vissuto una fase di volatilità estrema, passando da 120 dollari al barile addirittura ad un prezzo... negativo di 36 dollari!
Gli shock recenti che hanno mosso il prezzo del petrolio
L'andamento così ballerino del prezzo del petrolio è una conseguenza dei cambiamenti strutturali che sono avvenuti nell’economia globale, ma anche di eventi geopolitici di grande portata. Ma le oscillazioni sono spesso state guidate anche da eventi imprevedibili, come il Covid-19.
L'impatto della pandemia
In questo viaggio tra le oscillazioni del prezzo del petrolio, un ruolo chiave lo ha svolto la pandemia da Covid. Per fronteggiarla, tutti i paesi del mondo hanno adottato misure di restrizione estreme, che hanno finito per paralizzare i trasporti e ridurre notevolmente l'attività industriale. La domanda di combustibile pertanto è crollata bruscamente, spingendo il prezzo del petrolio addirittura sotto lo zero per la prima volta nella sua storia nella aprile del 2020. All'epoca Infatti il West Texas intermediate scivolò a -37 dollari al barile.
La ripresa e il ruolo dell'Opec
Da quel picco estremo è iniziata però la ripresa, guidata soprattutto dai tagli coordinati dei produttori che fanno parte dell'Opec+, e favorita dalla graduale riduzione delle restrizioni agli altri. Così, appena un anno dopo che il prezzo del petrolio era scivolato in territorio negativo, lo vediamo arrivare a oltre 80 dollari al barile, perché nel frattempo l'economia doveva rimettersi in marcia e la domanda di carburante è schizzata verso l'alto.
Altro shock con la guerra
Un altro evento di portata globale di lì a poco avrebbe però esercitato una nuova pressione sul prezzo del petrolio, ma stavolta rialzista. All'inizio del 2022 la Russia decide di invadere l'Ucraina, innescando una crisi energetica in tutta Europa per via delle sanzioni imposte a Mosca (principale esportatore mondiale di petrolio e gas naturale).
Stavolta il prezzo del petrolio è cresciuto così rapidamente che il Brent è arrivato oltre i 120 dollari nel giugno del 2022 (a quel tempo l'Indicatore awesome oscillator era costantemente in ipercomprato). I mesi successivi sono stati caratterizzati da una fortissima volatilità, con oscillazioni che raramente si erano viste per così tanto tempo.
La normalizzazione
Soltanto a partire dalla fine del 2022 il prezzo del petrolio ha cominciato a stabilizzarsi, in virtù di un maggiore adattamento del mercato e grazie alla diversificazione delle forniture energetiche. Ma nel 2023 la volatilità è tornata di nuovo, però stavolta per fattori inerenti al lato della domanda. La Cina infatti, maggiore consumatore al mondo di petrolio, ha una economia che stenta a riprendersi dopo la fine dei lockdown. Il netto calo della domanda di petrolio da parte cinese ha innescato una fase di prolungata fiacca dei prezzi, che sul finire del 2023 sono scesi sotto i 70 dollari al barile.
Per fronteggiare questa nuova situazione, nella quale si manifestano nuovi segnali di inversione del trend, è sceso di nuovo in campo l'OPEC+, con massicci tagli alla produzione che sono serviti per tenere a galla il prezzo e liberare il mercato dall'eccesso di offerta. Nonostante questo il prezzo ha continuato a oscillare repentinamente tra fasi rialziste e ribassiste.