C'è una situazione per certi versi paradossale nel mercato automobilistico europeo. L'Unione Europea ha imposto nuove tariffe sulle importazioni di auto elettriche dalla Cina per proteggere i propri player di mercato. Tuttavia alcuni dei più importanti, quelli tedeschi, sono contrari ai nuovi dazi.
I pareri discordanti sulle tariffe
Nel corso della prima settimana di luglio sono entrate in vigore le nuove tariffe per i veicoli elettrici che vengono importati dalla Cina, con aliquote che variano dal 17,4% al 37,6%. Questa misura serve a riequilibrare le condizioni di mercato tra produttori del vecchio continente e quelli cinesi (situazione di zero spread o quasi), che possono praticare prezzi molto bassi grazie agli aiuti statali.
Va detto che le tariffe europee sono decisamente più contenute rispetto a quelle analoghe imposte dagli Stati Uniti, dove arrivano al 100%, ma nonostante questo ci sono aziende europee contrarie.
Produttori tedeschi in prima fila
A guidare il plotone degli scontenti sono le aziende automobilistiche tedesche, che poi sono le più importanti d'Europa. Volkswagen, BMW e Mercedes ritengono che gli effetti negativi di queste nuove tariffe supereranno quelli positivi, perché non servono a stimolare la la competitività Europea, ma solo a rallentare la crescita del numero di veicoli elettrici presenti sul territorio, dal momento che i prezzi delle vetture continueranno ad essere elevati.
Il problema dell'export
In realtà il vero motivo per cui le aziende tedesche sono contrarie ai dazi contro la Cina è che danneggiano le esportazioni. Il mercato cinese è uno dei più importanti in assoluto per il settore automobilistico, soprattutto perché vengono vendute auto con un alto margine di guadagno. Il mercato cinese nel 2023 è valso da solo circa un terzo delle vendite totali in valore. Ecco perché una guerra commerciale contro la Cina sarebbe quindi più dannosa che vantaggiosa.
Il contraccolpo in borsa
Questo spiega perché dopo che sono entrati in vigore i dazi, i titoli delle aziende automobilistiche tedesche sono scivolate in Borsa sull'indice DAX, così come hanno fatto quelle cinesi alla borsa di Hong Kong. Xpeng ha perso il 4,3 per cento; Geely ha perso il 4,1 per cento, Li Auto il 3 per cento e Nio il 2 per cento. BYD, che si contende con Tesla il primato mondiale nella vendita di auto elettriche, è calato dell’1 per cento.