Il forte rallentamento delle vendite, avvenuto nel 2023, ha messo in allarme il mercato dei diamanti che adesso sembrano brillare molto meno. Eppure parliamo di un mercato il cui valore globale si attesta a 74 miliardi di dollari (pari a circa 68 miliardi di euro).
E allora c'è davvero crisi?
Il crollo dell'azienda leader del mercato
Una dimostrazione dei problemi che sta attraversando il mercato dei diamanti ce la offre il crollo avvenuto in Borsa del titolo del più grande gioielliere di diamanti al mondo, Signet Jewelers.
La relazione sugli utili del quarto trimestre è stato un pugno nello stomaco per gli investitori. L’azienda ha avvertito di una prospettiva negativa per l’anno, e il calo delle vendite potrebbe andare avanti ancora per un po'.
Risultato? Il giorno dopo l'anuncio, il titolo è sceso di oltre l’11%, arrivando a toccare il livello più basso dal settembre 2022.
I problemi del mercato dei diamanti
Ma perché queste difficoltà? Dopo una crescita record nel 2021 e nel 2022, lo scorso anno il mercato dei diamanti ha sofferto un rallentamento delle vendite, in parte a causa delle sfide economiche in Cina e del minor engagement negli Stati Uniti. Nonostante sforzi e investimenti, questo gap down rispetto all'anno scorso non è stato colmato.
Il ruolo del mercato cinese
La Cina è il mercato più importante per il settore del lusso, le vere mani forti nel trading dei diamanti, ma dopo la crisi pandemica sta facendo fatica a tornare ai numeri pre-pandemici. Negli USA le difficoltà sono legate al clima di incertezza riguardo all'economia, visto che per tutto il 2023 si è temuto un ingresso in recessione (che poi non c'è stato).
Proprio da questi due Paesi nasce uno spazio ampio per l'ottimismo. Il miglioramento delle condizioni di Cina e USA giocherà un ruolo chiave nella ripresa del mercato dei diamanti. Del resto, stiamo iniziando già a vedere i primi segnali di ripresa.
Le incognite sul futuro
Una incognita riguarda le sanzioni imposte a inizio 2024 alla Russia (nell’ambito delle sanzioni contro Mosca per la guerra in Ucraina), dopo quasi due anni di tentennamenti.
La seconda incognita nasce anche dal ruolo sempre più forte dei diamanti artificiali, ossia quelli coltivati in laboratorio, che sono venduti a prezzo scontato (oltre il 60% è prodotto in Cina e in India). Si stima infatti che negli ultimi 16 anni i diamanti naturali sono diminuiti oltre il 30%, e l’offerta è destinata a ridursi.