Dopo il meeting della BCE, un'altra delle banche centrali si è riunita per decidere sulla politica monetaria. Si tratta dell'Istituto centrale della Russia, che ha deciso di alzare i tassi di interesse di 200 punti base portando così il livello del costo del denaro al 15%.
Un'altra sorpresa dalle banche centrali
La mossa dell'Istituto moscovita rappresenta una sorpresa per gli analisti delle banche centrali, che si aspettavano una nuova stretta del denaro ma di soli 100 punti base. Con l'aumento deciso venerdì, l'ammontare complessivo delle strette di politica monetaria effettuate dalla banca di Russia sale a 750 punti base (fonte dati: calendario economico Pocket Option). Il ciclo di inasprimento monetario è avvenuto lo scorso mese di luglio 2022.
Non si escludono altre mosse
La Banca Centrale di Mosca ha sottolineato che effettuerà gli interventi necessari per vincere la lotta contro l'inflazione, che rimane ancora molto elevata. I tassi di interesse rimarranno alti ancora per un lungo periodo, anche perché secondo le previsioni della CRB nel 2023 l'inflazione rimarrà al di sopra del 7%, mentre scenderà verso il 4% l'anno prossimo.
Il mercato
Dopo il meeting della banca di Russia, il rublo non è riuscito a guadagnare slancio se non per un breve periodo di tempo. Il cambio rispetto al Dollaro è rimasto oltre la soglia di 94, dopo che era riuscito a scivolare sui minimi di due mesi.
Il rublo di recente è riuscito a trovare sostegno nel rialzo dei pezzi del petrolio e nelle mosse del presidente Putin che ha imposto un market to limit ad alcune aziende orientate all'export, che dovranno effettuare le proprie vendite in valuta estera.
Va precisato tuttavia che la situazione dell'economia russa è ancora critica dal momento che la produzione interna non riesce a soddisfare il livello dei consumi per via del fatto che una discreta fetta della forza lavoro che è stata destinata alle operazioni di guerra.