Piove sul bagnato per l'economia argentina, che ha dovuto sostituire il Ministro Guzman, dimessosi a sorpresa durante il weekend. Era considerato da molti come l'artefice del salvataggio del Paese dall'insolvenza, e per questo il suo addio crea molte preoccupazioni.
L'ultima scossa per l'economia argentina
Guzman aveva lavorato duramente al negoziato di rifinanziamento di un debito con il Fondo monetario internazionale (Fmi) per 45 miliardi di dollari. Questa operazione aveva evitato il default alla terza economia più grande dell'America Latina.
Ma la sua posizione sul futuro dell'economia argentina si era fatta sempre più distante da quella del governo di cui faceva parte. Era infatti favorevole a una transizione graduale verso bilanci in pareggio, ma è stato spesso osteggiato per questo dalla componente che fa capo alla vicepresidente Cristina Kirchner. Soprattutto per la gestione del debito col Fondo monetario internazionale.
Allievo del premio Nobel per l'Economia Joseph Stiglitz, era in carica dal dicembre 2019. Ha dovuto affrontare sfide pesanti, perché oltre alla situazione che già di suo era complessa - profonda crisi economica e sociale e alto debito estero - ci si è messa anche la pandemia.
Le sfide per il nuovo Ministro
Domenica il capo dello Stato Alberto Fernandez ha svolto le consultazioni per arrivare infine a scegliere Silvina Batakis, molto vicina all'attuale vicepresidente Cristina Kirchner. A dimostrazione che il peso di quest'ultima è sempre più crescente nella coalizione di centrosinistra al potere. Del resto la rinuncia di Guzmán si è concretizzata proprio per questa contrapposizione tra il presidente e la sua vice.
Oltre agli impegni verso l'Fmi, Batakis dovrà far fronte a un'inflazione cronica, al 29,3% sui primi cinque mesi del 2022 e del 60,7% sugli ultimi 12 mesi.
A metà giugno la banca centrale argentina ha alzato il tasso di interesse 'Leliq' di 300 punti base, portandolo al 52%. E' stato il sesto aumento di quest'anno, proprio a causa delle forti pressioni inflazionistiche.
Il peso argentino soffre
Intanto il peso argentino continua a vivere una fase di profonda debolezza. Il cambio con il dollaro (USDARS) è salito a 125, con un aumento del 4% nell'ultimo mese e del 30.96% su base annua. Non si può negoziare sugli opzioni binarie broker Europa.
Prima dello scoppio della pandemia, il rapporto di cambio era sotto quota 40 ed alla fine dello scorso anno si aggirava ancora attorno quota 100.
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L'avvertimento del FMI
Di recente il governo di Buenos Aires è stato chiamato a maggiore austerità dal Fondo monetario internazionale, che ha appena verificato il raggiungimento degli obiettivi del primo trimestre. Ma qualcosa dovrà cambiare per rispettarli anche nel secondo.