Gli investitori sono tornati a fare compere sul mercato azionario. I listini del Vecchio continente strappano tutti un segno positivo alla chiusura, con Piazza Affari che fa meglio delle altre.
I temi caldi per gli investitori
L'andamento di questi giorni conferma un umore oscillante, a causa di un’inflazione aggressiva e di un quadro geopolitico che continua a generare incertezza. Nel frattempo gli investitori aspettano di sapere il contenuto delle minute FED, che verrà reso noto in serata.
Il bilancio della giornata
Piazza Affari è stata la migliore tra le principali del vecchio continente. Il FTSE MIB chiude la seduta in rialzo dell'1,57% a 24.250 punti.
Al contrario, perde terreno il FTSE Italia All-Share, che si ferma a 26.046 punti, ritracciando dell'1,09%.
Nel resto d'Europa i rialzi sono più contenuti, con gli indici che continuano a rimbalzare tra le fasce del Canale di Keltner channel per volatilità.
Tra i mercati del Vecchio Continente, risale Francoforte dove il DAX 40 segna +0,63%. Parigi segna +0,73%, Amsterdam +0,63%, Londra +0,54%. Bene invece Madrid +1,42%. più blanda la marcia di Wall Street.
I numeri della Borsa di Milano
Gli investitori di Piazza Affari hanno scambiato titoli per 2,17 miliardi di euro, mentre i volumi scambiati quest'oggi sono stati 0,51 miliardi.
Sul listino di Milano a tirare gli acquisti sono soprattutto i titoli bancari ed energetici.
La migliore performance del giorno è di ENI, +3,75%, grazie al calo superiore alle attese delle riserve americani e al nuovo record del prezzo della benzina nel Regno Unito. Corre anche Unipol, +3,31% che beneficia della promozione di Moody's.
Giornata positiva per le banche: Bper (+2,8%), UniCredit (+2,48%) e Intesa Sanpaolo (+2,72%). In rosso invece Banca Generali (-1,11%). Tra le utility si mantiene in netto progresso Terna +2,06%.
La peggiore del giorno è Saipem, -3,15%.
Consiglio: quando si negoziano azioni, gli investitori dovrebbero conoscere gli indicatori di trend following quali sono.
Gli altri mercati
Nell’attesa delle minute della Fed, il dollaro si rafforza e l’euro perde parte dei guadagni recenti, muovendosi in area 1,066.
In serata poi, dopo le minute FED gli investitori hanno rivalutato le prospettive di inasprimento della politica monetaria da parte della banca centrale americana. I verbali hanno infatti mostrato che tutti c'è stata unanimità per aumentare il tasso di interesse di mezzo punto percentuale per domare l'inflazione alle stelle, segnalando che sono probabili aumenti di dimensioni simili nei prossimi due incontri politici di giugno e luglio. Tuttavia, i responsabili politici non sono riusciti a fornire un quadro chiaro dell'aggressivo percorso di inasprimento della Fed quest'anno.
Tra le materie prime si rafforza il petrolio: Brent +0,75%, 114,42 dollari al barile.