Investitori e inflazione, occhi puntati sul dato dei prezzi al consumo negli USA
Anche nella settimana che è appena cominciata, gli investitori dovranno fare soprattutto attenzione all'inflazione. E' questa infatti la parola d'ordine attorno alla quale si costruiscono ipotesi e strategie di investimento.
Il dato più importante di questa settimana sarà infatti l'ultimo rapporto sulla inflazione negli Stati Uniti. Quello relativo al mese di gennaio.
Cosa guarderanno gli investitori
L'ultima lettura ha evidenziato che l'indice CPI è giunto a livelli massimi da 40 anni. Parallelamente alla ripresa economica gli Stati Uniti, è continuata a crescere anche l'inflazione. Gli investitori sanno bene che la crescita dei prezzi mette pressione alla Federal Reserve.
Annotazione: il rapporto sull'inflazione americana è molto utile anche per quelli che utilizzano delle App per giocare in borsa gratis.
La posizione scomoda della FED
La banca centrale americana, dopo mesi di retorica tranquillizzante volta a far apparire l'inflazione come un fenomeno puramente temporaneo, da alcune settimane ha dovuto cambiare registro. Adesso il momento della stretta monetaria si avvicina sempre di più.
A marzo la Banca Centrale comincerà ad alzare i tassi di interesse, ponendo così fine al periodo lunghissimo di politica ultra accomodante.
Gli investitori già stanno prezzando questo evento da tempo, ma rimane il dubbio riguardo alla portata e alla velocità dei ritocchi al costo del denaro. Saranno 3 oppure 4 gli aumenti del costo del denaro nel corso del 2022?
Proprio per questo motivo gli investitori guarderanno con attenzione al dato sull'inflazione, perché è chiaro che più è alto il tasso di crescita dei prezzi più la pressione sulla Federal Reserve continuerà a crescere.
Tuttavia bisogna precisare che l'indice dei prezzi al consumo non è la metrica di misurazione dell'inflazione preferita da parte della Fed. Infatti il dato più importante per i Banchieri centrali è l'indice core PCE che verrà divulgato alla fine del mese. Va da sé però che un indice CPI superiore alle attese rappresenterà comunque una fonte di pressione sui policymakers.
Il dollaro ballerino
Chi sa fare trading con opzioni binarie in Italia, ha visto intanto che l'indice del dollaro si è stabilizzato al di sopra della soglia di 95,5, dopo aver registrato la sua peggiore settimana da marzo 2020.
I dati sull'occupazione sorprendentemente forti hanno fornito supporto al biglietto verde americano. Il rapporto sul lavoro statunitense ha mostrato che l'economia statunitense ha aggiunto 467.000 posti di lavoro a gennaio, molto più delle aspettative del mercato per 150.000 posti di lavoro aggiuntivi, indicando un impatto più debole della variante omicron sull'occupazione statunitense.
Ma come detto, adesso gli investitori ora si concentrano sull'ultimo indice dei prezzi al consumo negli Stati Uniti, che dovrebbe essere aumentato a gennaio del 7,3% rispetto all'anno precedente, il più grande aumento di questo tipo dal 1982.