I problemi produttivi e quelli della catena di approvvigionamento hanno colpito quasi tutti i settori produttivi. Non solo energia e metalli, ma anche il mondo del caffé, dove i prezzi sono in netta crescita e si avviano a raggiungere massimi pluriennali.
Come si sta muovendo il prezzo del caffé
I futures sul caffè Arabica hanno infatti esteso i guadagni a oltre $ 2,1 per libbra, avvicinandosi al massimo dal 2014 toccato all'inizio di luglio. E se i futures dell’arabica di riferimento sono aumentati di circa il 45,8% quest’anno, quelli del robusta sono cresciuti del 52,2%. Inoltre la presenza di un incrocio medie mobili 50 e 200, fa pensare che il prezzo crescerà ancora.
Sull'incremento dei prezzi del caffé pesano la bassa produzione dei big del settore, unitamente ai persistenti vincoli dal lato dell'offerta (a cominciare dalle difficoltà di trovare container e spazio sulle navi) mentre dall'altra parte continua a crescere la domanda.
L'offerta in calo dal Brasile
Il driver più grande della crescita dei prezzi è il calo della produzione in Brasile, il principale produttore mondiale. Il Paese rappresenta quasi il 40% del commercio mondiale di caffè.
A causa di una forte siccità e delle gelate, il destino del raccolto di quest'anno e quello futuro è ancora incerto. Molti Etf paesi emergenti focalizzati su questa commodty sono in stato di allerta.
Inoltre Cecafe, l’associazione degli esportatori brasiliani, ha dichiarato in un rapporto mensile che circa 3,5 milioni di sacchi di caffè non sono stati spediti in tempo quest’anno a causa di ostacoli alla spedizione. L'impatto di questo problema è stato quantificato in circa 500 milioni di dollari di danni all’industria esportatrice. Secondo l’associazione, quasi la metà di tutti i carichi di caffè destinati all'estero ha subito rinvii nei porti negli ultimi mesi.
In effetti, l'export di caffè verde dal Brasile è diminuito del 27% ad agosto 2021 rispetto a un anno prima.
Problemi in Vietnam e Colombia
Sull'andamento dei prezzi del caffé incidono anche le interruzioni delle esportazioni in Vietnam, provocate dall'epidemia di Covid-19 (ma anche in questo caso incide pure la carenza di container). Il Paese del sud-est asiatico è il secondo esportatore di caffè al mondo. Il Covid ha innescato il blocco nel suo centro di esportazione di Ho Chi Minh City.
Ad agosto, le esportazioni dei chicchi vietnamiti sono diminuite dell′8,7% rispetto al mese precedente.
Anche la situazione in Colombia pesa sul prezzo del caffé. Il maltempo ha colpito le piantagioni e i produttori del paese sudamericano non sono riusciti a consegnare fino a 1 milione di sacchi.
La domanda cresce e crea un deficit
Se dal lato dell'offerta la situazione presenta molte difficoltà, ad acuire il deficit di pensa la crescita della domanda. Il consumo globale di caffè dovrebbe superare la produzione quest'anno per la prima volta dal 2017, secondo l'USDA, dal momento che le riaperture di bar ed esercizi commerciali in Europa e negli USA incrementeranno i consumi della famosa bevanda.