Dopo due settimane di grande attività diplomatica, lo strappo tra OPEC+ ed Emirati Arabi è stato ricucito. Nella giornata di domenica, il cartello ha finalmente raggiunto un accordo sui prossimi tagli alla produzione di petrolio.
Sviluppi della produzione di petrolio
Dal mese di agosto ci sarà quindi un aumento di 400mila di barili al giorno nella produzione di petrolio. Il cartello quindi immetterà sul mercato circa 5,8 milioni di barili al giorno.
Inoltre il controllo dell’output da parte dell'organizzazione dei produttori, proseguirà fino alla fine del 2022.
Il pericolo di una guerra dei prezzi, vero rischio innescato dalla frizione delle ultime settimane, quindi sembra essere rientrato.
Sono quindi state parzialmente accontentate le richieste di Abu Dhabi, che voleva un sostanzioso aumento della produzione di petrolio, in virtù della ripresa economica globale e quella della domanda di oro nero, nonché della riduzione di scorte.
Gli Emirati potranno aumentare l'output a 3,5 milioni di barili, che sono meno dei 3,8 milioni richiesti, ma anche più degli iniziali 3,17 milioni inizialmente previsti. Proprio lo scontro su questa quota aveva portato allo scontro con l'Arabia Saudita, e alla cancellazione del meeting convocato per lunedì 7 luglio. In sostanza, minacciava la stessa sopravvivenza del cartello.
La reazione del mercato
Alla fine, sia pure con ritardo e un po' di turbolenza, l'accordo c'è stato e potranno cominciare gli allentamenti ai tagli all’offerta a partire da agosto.
Questa notizia ha immediatamente avuto una conseguenza su mercato. Infatti dopo l'intesa raggiunta domenica, i prezzi del greggio hanno cominciato in ribasso la settimana.
In base ai dati real time dei broker autorizzati Consob, vediamo che il petrolio Wti del Texas scende dello 0,91% a 71,1 dollari al barile mentre il Brent del Mare del Nord perde lo 0,8% a 72,9 dollari.
Le quotazioni scontano l'aumento dell'offerta che, in base ai termini dell'intesa, aumenterà di 400.000 barili al giorno a partire dal mese di agosto fino al settembre del 2022.
Nota operativa: per negoziare il prezzo del petrolio, uno strumento interessante di analisi tecnica è l'indicatore ATR trading.
L'impegno dell'OPEC+
Va ricordato che l'OPEC+ lo scorso anno ha varato un piano di tagli della produzione di petrolio senza precedenti. Infatti venne decisa una riduzione di 10 milioni di barili al giorno, per contrastare il crollo dei prezzi innescato dalla pandemia. A seguito della ripresa economica, parte di questi tagli sono stati ritirati negli ultimi mesi. In questo modo la riduzione dell'output è scesa a 5,8 milioni di barili al giorno circa, che in seguito sarà azzerata entro il settembre del 2022.