Il mercato dei cambi tiene gli occhi soprattutto sul dollaro, dopo una settimana molto debole. L'indice del dollaro ha esteso le perdite per scambiare al di sotto di 91,2 lunedì, il minimo in chiusura dal 3 marzo. Il biglietto verde ha perso circa un punto percentuale settimana scorsa, e si è trattato della seconda perdita settimanale consecutiva.
Cosa succede sul mercato dei cambi
Chi invece comincia bene è il franco svizzero, che sul mercato dei cambi ha toccato il livello più alto da inizio marzo rispetto al dollaro. Il cambio USDCHF scende infatti sotto 0,92, dopo una marcia spedita che in un mese l'ha portato ad apprezzarsi del 3% rispetto alla valuta statunitense. Per chi fa scalping heikin ashi intraday, una bella occasione per tuffarsi nel mercato dei cambi.
Dollaro debole
A incidere è soprattutto la debolezza del biglietto verde, poiché i rendimenti del Tesoro continuano a ritirarsi intorno ai minimi di 5 settimane e tra gli investitori s'è fatta strada una forte propensione al rischio, in mezzo a un rally delle azioni globali. Inoltre, è difficile per il biglietto verde attrarre nuovi investitori poiché la Federal Reserve continua a insistere sul fatto che qualsiasi picco dell'inflazione sarebbe probabilmente temporaneo, e per questo manterrà le condizioni finanziarie il più indulgenti possibile fino a quando l'economia statunitense non guarirà dagli effetti della pandemia di coronavirus.
Suggerimento: altrove si parla in modo approfodito riguardo alle previsioni franco svizzero cambio dollaro sul mercato dei cambi.
Cosa spinge il franco svizzero
Ma a spingere la valuta elvetica sul mercato dei cambi è anche il fatto che siano state varate ulteriori allentamenti alle restrizioni da Covid (nonostante le infezioni abbiano continuato a crescere gradualmente). Ricordiamo che la Svizzera è uno dei Paesi con il più alto tasso di vaccinazione in Europa.
Nel frattempo, il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha cancellato la Svizzera dall'elenco di Paesi che sono manipolatori di valuta, una etichetta che aveva innescato grosse polemiche quando venne affibbiata al paese dei cantoni.
In sostanza gli Stati Uniti hanno accusato la Banca centrale svizzera di intervenire sul mercato dei cambi, attraverso operazioni di acquisto di valute, per sostenere o affossare il franco svizzero. Operazioni volte a rendere in maniera artificiosa i propri prodotti più competitivi, o attirare investitori sul mercato dei capitali. Un atteggiamento che non paice agli Stati Uniti, ma che difficilmente potrà incidere sulle mosse che in futuro farà la BNS, che giustamente bada soltanto al suo e alla salvaguardia della propria economia.