Il costo del Superbonus è lievitato ben oltre le previsioni iniziali. Secondo ENEA, al 31 dicembre 2023, la spesa complessiva ha raggiunto i 135 miliardi di euro, di cui 107 miliardi già erogati. Una cifra mostruosa che pesa come un macigno sul debito pubblico Italiano. Luciano Capone sul Foglio mostra due dati per dare un ordine di grandezza alla catastrofe fiscale prodotta dai bonus edilizi (Superbonus e bonus facciate):
Le baby pensioni, misura simbolo della dissolutezza di bilancio della Prima Repubblica, sono costate 130 miliardi in 50 anni.Superbonus e bonus facciate, 170 miliardi in 3 anni.
Nonostante l'ingente esborso di danaro pubblico, l'effetto del Superbonus sul PIL è stato inferiore alle attese. Il governo stima un effetto moltiplicatore di 1.7, ma studi indipendenti, come quello condotto da Prometeia, lo ridimensionano a 0.7 - 0.8.
In parole povere, ogni euro investito genera un ritorno economico di 70/80 cent.
C'è inoltre da dire che la complessità del sistema e la facilità di accesso al bonus hanno creato un terreno fertile per le frodi. Si stima che circa il 10% delle richieste di Superbonus sia irregolare, per un ammontare di oltre 10 miliardi di euro.
Sovente è stata anche la creazione ad hoc di una moltitudine di pseudo-imprese edili, poi sparite magicamente nel nulla.
Le numerose modifiche normative e la cessione dei crediti alle banche hanno creato un clima di incertezza per il futuro. Le banche si ritrovano con un ingente stock di crediti incagliati, il Sole 24 Ore ha stimato che il loro valore ammonta a circa 20 miliardi di euro.
È importante sottolineare che l'attuazione del Superbonus è stata possibile solo perché ci si è trovati in un periodo nel quale le regole fiscali europee erano sospese a causa della pandemia. L'Italia ha approfittato di questa finestra di opportunità per indebitarsi ulteriormente, alimentando la crescita di un già preoccupante debito pubblico.
La vicenda del Superbonus è emblematica di un problema più ampio che affligge l'Italia: la tendenza a ricorrere all'indebitamento per finanziare misure di spesa, anche quando queste non sono accompagnate da adeguate garanzie di efficacia e sostenibilità.
Ad ogni occasione ghiotta, si crea nuovo debito a danno delle future generazioni.
È necessario un cambio di mentalità, che punti a una gestione più oculata delle risorse pubbliche e a una maggiore responsabilità nella scelta degli investimenti pubblici.
