Negli ultimi decenni, per garantire la sostenibilità, il sistema ha diversificato le sue fonti di finanziamento, riducendo la dipendenza dai contributi dei lavoratori. Inoltre, il governo nazionale ha introdotto obiettivi di spesa sanitaria (ONDAM), utilizzati per controllare le spese.Il modello francese combina l’assicurazione sanitaria obbligatoria con un sistema di assicurazioni complementari private (Complementary Health Insurance – CHI), che coprono gran parte delle spese non rimborsate dalla SHI.
La SHI rimborsa tipicamente il 70% dei costi di molte prestazioni sanitarie (ad esempio, visite mediche, farmaci, ricoveri), mentre le assicurazioni complementari si occupano di coprire parte o tutto il restante 30%. Le famiglie a basso reddito possono accedere a programmi pubblici come la Complémentaire Santé Solidaire (C2S), che elimina o riduce le spese vive. A differenza di altri Paesi, l’assicurazione complementare non è utilizzata per ridurre i tempi nelle liste d’attesa delle strutture pubbliche o per ottenere l’accesso in strutture sanitarie d’élite. Tale assicurazione offre, invece, un indennizzo per la differenza tra le spese sostenute dai cittadini e quelle rimborsate dall’assicurazione sanitaria statutaria e il rimborso ad una più vasta offerta di beni e servizi sanitari in parte o affatto coperti dall’assicurazione statutaria (come, ad esempio, le cure dentali e ottiche, la chirurgia short-site, o la degenza in una camera singola anziché in condivisione).
L’assicurazione statutaria copre l’assistenza ospedaliera e il trattamento in istituti di riabilitazione o di fisioterapia pubblici o privati, ma anche le cure ambulatoriali fornite da medici generici, specialisti e ostetriche, servizi diagnostici prescritti dai medici ed eseguiti da laboratori e professionisti paramedici, la prescrizione di farmaci, tutti gli apparecchi e le protesi mediche prescritti e approvati per il rimborso ;tale assicurazione copre in parte anche l’assistenza a lungo termine e i trattamenti per la salute mentale e fornisce una copertura parziale per le cure ambulatoriali ottiche e odontoiatriche. Mentre i servizi di prevenzione ricevono una copertura limitata, vi è il rimborso integrale di alcuni servizi per definiti target di popolazione come, ad esempio in caso di campagne di vaccinazione, la mammografia e gli screening per la prevenzione del cancro al colon-retto.
L’idea è creare un modello di compartecipazione che consenta ai cittadini di scegliere un’assicurazione complementare per coprire, ad esempio, il 30% del costo di interventi di base, come la frattura di un arto. Questa polizza dovrebbe essere personalizzabile in base al profilo di rischio di ciascuno. In alternativa, per chi decidesse di non aderire a una polizza complementare, rimarrebbe comunque l’obbligo di coprire il 30% del costo di tasca propria. Un sistema del genere non si applicherebbe naturalmente a chi rientra nella no-tax area, garantendo così equità e inclusione sociale. Questa impostazione consentirebbe di ridurre il peso finanziario sulle casse pubbliche, favorendo una distribuzione più razionale delle risorse e offrendo al tempo stesso ai cittadini maggiore libertà di scelta, senza compromettere l’accesso universale alle cure per le situazioni più complesse e costose.
Bibliografia:
Aiop Giovani, Luiss Business school. (2016). L’evoluzione Dei Modelli Sanitari Internazionali A Confronto. Per Costruire Il Servizio Sanitario Nazionale Del Futuro.