La valutazione delle probabilità negli investimenti finanziari
Sintesi
– Una corretta valutazione delle probabilità negli investimenti finanziari rappresenta un approccio alternativo al tema di come investire il proprio denaro
– L’investimento inteso come il lancio di una moneta associato ad un favorevole rapporto rischio/rendimento.
Approfondimento
Immaginiamo per un istante che gli investimenti finanziari che effettuiamo, o che il nostro Consulente ci propone, non siano niente altro che un gioco d’azzardo. Se la Borsa fosse una bisca dove si raccolgono scommesse – purtroppo lo sta diventando o forse lo è già diventata – per evitare di uscire con le ossa rotte è necessario conosce i fondamenti e i principi del calcolo aleatorio e applicarli correttamente.
In questa sede non ha senso entrare nel dettaglio delle formule matematiche delle teorie probabilistiche ma è assolutamente imperativo assimilare e applicare i concetti base, pena grandi dispiaceri nei risultati degli investimenti.
Non a caso le compagnie di assicurazione fanno affidamento proprio su questi principi per evitare di incorrere nel rischio rovina quando si presenta il momento di risarcire l’assicurato. Pertanto, anche un investitore consapevole DEVE avere lo stesso atteggiamento e procedure operative.
Torniamo un passo indietro e analizziamo una serie di errori logici che regolarmente commettiamo nella vita quotidiana e che pure trasferiamo alle nostre operazioni finanziarie.
La base di ogni ragionamento è il corollario al teorema di Christian Huygens – sulla Rovina del Giocatore – che enunciamo e commentiamo: IN UN GIOCO EQUO (dove l’esito sperato è probabile al 50% e gli esiti possibili sono solo due) CONTRO UN BANCO ILLIMITATO (significa che l’avversario ha un capitale economico infinito) OGNI GIOCATORE E’ DESTINATO A PERDERE.
Si precisa che per gioco equo si intende un gioco nel quale la quota pagata per giocare è uguale alla speranza matematica che è il prodotto tra vincita e probabilità di vincita. ( Es: 100 Euro di scommessa = 200 Euro di vincita X 50% di probabilità di vittoria).
In sostanza il teorema dice che se per esempio gioco a “Testa o Croce” lanciando una moneta ed avendo una determinata somma a disposizione per le giocate, CERTAMENTE perderò tutto contro un avversario con capitale infinito anche se ad ogni lancio ho il 50 % di possibilità di vincere.
Quanto detto lo mettiamo in pratica ogni giorno nella vita quotidiana, non solamente nei giochi d’azzardo ma persino quando tentiamo di procreare sperando di avere un maschio o femmina.
La perfetta assimilazione del Teorema di Huygens comporta la accettazione di una serie di conseguenze assolutamente vere ma non immediatamente comprensibili dalla mente umana. Ad esempio:
1 – Un evento casuale, come il lancio di una moneta, non ha memoria. Ciò implica che un nuovo lancio di moneta NON ha più (o meno) probabilità di ripetersi perché si è verificato (o meno) nel lancio precedente. Ciò vale a dire che ad ogni lancio della moneta, prima di cadere, questa ha il 50% di probabilità di mostrare “testa” anche se è uscita “croce” per 1.000 volte precedenti.
2 – E’ del tutto inutile per una coppia continuare a provare ad avere un figlio maschio dopo la nascita di tre femmine perché la probabilità di avere un maschio è sempre del 50 % e non aumenta neppure dopo aver avuto 10 femmine.
3 – E’ da sciocchi accanirsi nel gioco del Lotto scommettendo continuamente sui cosiddetti numeri “ritardatari”. La mancata estrazione per lungo tempo è perfettamente coerente col gioco, per sua natura non equo, e la teoria delle probabilità. In sostanza, nel campo delle probabilità non vi è una legge “risarcitoria” che obbliga un numero ad essere estratto per compensare le mancate estrazioni del passato.
4 – Ogni gioco di azzardo porta alla rovina matematica del giocatore per due ragioni: il gioco d’azzardo è sempre NON equo (le probabilità che l’evento sperato di verifichi sono per definizione a sfavore del giocatore) e si ha solitamente a disposizione un capitale limitato (a differenza del banco) nel caso il gioco si protragga all’infinito.
Questa ultima affermazione (…nel caso il gioco si protragga all’infinito) permette di introdurre il Teorema di Bernoulli, altrimenti conosciuto come Legge dei Grandi Numeri, che può essere enunciato nel seguente modo: ALL’AUMENTARE DEL NUMERO DELLE PROVE FATTE ALL’INFINITO, IL VALORE DELLA FREQUENZA TENDE AL VALORE DELLA PROBABILITA’.
In altre parole, nel caso del lancio di una moneta è vero che il numero non ha memoria, pertanto non posso sperare che l’evento sperato si verifichi nel lancio futuro (Teorema di Huygens) ma è altrettanto vero che se ripeto il lancio un numero infinito di volte il risultato dei lanci si attesterà intorno al 50% (nel caso del gioco “Testa o Croce”) cioè alla probabilità attesa (Teorema di Bernoulli)
Dopo aver definito questi concetti fondamentali in questa lunga premessa, focalizziamo ora l’attenzione sul campo operativo delle probabilità negli investimenti finanziari.
Per proseguire il ragionamento è necessario fissare alcune ipotesi di base.
1 – Diamo per certo e assodato che gli investimenti siano in realtà puramente un gioco d’azzardo nel quale la Borsa sia il tavolo verde e stiamo giocando a “Testa o Croce”.
2 – Sposiamo in toto la teoria del “Random Walk” – conosciuta anche come la passeggiata dell’ubriaco – secondo la quale le aperture di borsa, per esempio azionarie, sono indipendenti dalle chiusure del giorno precedente ed hanno una probabilità di chiudere in modo positivo o negativo del 50%, come nel gioco “Testa o Croce”.
3 – Utilizziamo una operatività puramente meccanica e sistematica per un tempo teoricamente infinito, cioè un trading system, impedendo l’ingresso di qualsivoglia valutazione emozionale e rinnegando ogni “previsione di borsa” sia essa fatta dal miglior analista finanziario o pervenutaci dalla zia grazie alla sua amica mentre era dal parrucchiere per la messa in piega.
4 – Compatibilmente con il nostro capitale, suddividiamo questo in molte frazioni al fine di avere spazio per molte giocate.
5– Chiediamo aiuto alla Analisi Tecnica che eventualmente mostra per via grafica che siamo in presenza di una tendenza definita ( che ovviamente ha riguardato il recente passato e non il futuro, in quanto questo rimane incognito per definizione).
Fatte queste premesse, lanciamo la nostra moneta, cioè acquistiamo una azione in apertura con le seguenti regole da noi stabilite in precedenza: Stop loss a 1% e Take Profit a 3% stando a mercato sino a quando non scatta l’uno o l’altro. Nel caso ciò avvenga, si ripeta l’operazione una moltitudine di volte seguendo in trend se esiste oppure random (acquistando o vendendo a caso) in mancanza.
Cosa è accaduto ? Sto giocando d’azzardo ad un gioco NON equo ma la non equità è a mio favore perché in caso di stop loss subisco una perdita per il 1% dell’investimento mentre in caso di gain (guadagno) questo è del 3%. Se aggiungiamo il fatto che ho un capitale a disposizione che mi permette molte giocate e forse sono anche favorito da un trend in atto, significa che ho piegato il corollario di Huygens ai miei voleri.
In questo caso è l’investitore ad essere il banco con capitale infinito che gioca d’azzardo dopo aver cambiato le regole a proprio favore contro un pollo, cioè un altro investitore, dall’altra parte del monitor che non le conosce e che probabilmente perderà contro di noi.
Conclusioni
Non fare trading !…E’ molto stressante e consuma tempo. Ma se proprio devi, assicurati almeno di operare con un favorevole rapporto rischio-rendimento di almeno 1:3 in perfetta aderenza al detto “taglia le perdite e lascia correre i profitti !” e abbi cura di privarti di qualsiasi emozione o influenza esterna.
Fonte notizia
finanzairriverente.com probabilita-negli-investimenti-finanziari