SETTIMANA 4° - Aggiornamento dati, strategie e commenti al giorno 22.01.2022
ZIO PEPPINO'S Permanent Portfolio
Da inizio 2022, il portafoglio di Zio Peppino segna -0,17% contro un -5,92% dell’ETF VUSA.MI a cambio aperto sullo S&P500 preso come riferimento.
ZIA MARIA'S VIX Portfolio
Da inizio 2022, il portafoglio di Zia Maria segna -4,47% contro un -5,92% dell’ETF VUSA.MI a cambio aperto sullo S&P500 preso come riferimento.
MINGUCCIO'S Global Portfolio
Da inizio 2022, il portafoglio di Minguccio segna -2,37% contro un -5,92% dell’ETF VUSA.MI a cambio aperto sullo S&P500 preso come riferimento.
Commento ai Portafogli
La settimana appena conclusa si farà ricordare per i primi veri ceffoni che il mercato ha elargito con generosità. E forse siamo solo agli inizi dello sciacquone. A fronte di un mercato che da inizio anno segna quasi -4% i nostri portafogli si sono comportati splendidamente battendo il mercato: Zio Peppino cresce e tira come una coppia di buoi come pure Minguccio; Zia Maria, quello più volatile si comporta comunque bene. Questo è il vero valore di portafogli progettati bene, fare i duri quando il gioco si fa duro e resistere alle aggressioni dei mercati !
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Commento ai Mercati Finanziari
Mercati azionari
La settimana appena trascorsa si è conclusa con tutte le principali borse mondiali in pesante ribasso, in particolare per quanto riguarda gli indici americani. Il Nasdaq poi paga il maggior prezzo delle tensioni derivanti dalla situazione geopolitica in essere e delle preoccupazioni per un numero imprecisato di interventi della Fed che agirà sui tassi di interesse in tema di manovre di politica monetaria. E’ un fatto comunque che il denaro si sta spostando dai mercati azionari per trovare rifugio altrove, in acque meno agitate. In Europa una improbabile ma possibile invasione delle truppe russe in Ucraina potrebbe aumentare la volatilità dell’azionario; anche sul lato italiano la partita in corso per il Quirinale potrebbe appesantire gli indici italiani che fino ad ora hanno retto meglio gli scossoni. E’ la tipica situazione in cui la politica entra a gamba tesa sui mercati condizionandone gli andamenti. Le settimane che verranno saranno cruciali per definire la conferma o la fine del trend positivo in corso.
Mercato delle Commodities
Il mercato delle Commodities continua a macinare rialzi: l’indice generale delle materie prime Crb cresce ulteriormente portandosi a 248 punti. E’ la certificazione che la inflazione non è più un fantasma evanescente ma un fenomeno concreto con cui bisogna fare i conti, soprattutto quelli per fare la spesa. Crescono anche il Brent che chiude quasi a 88$ il barile e l’Oro che batte i 1835$ l’oncia. A mio avviso l’aumento di queste due materie prima ha una valenza diversa: il petrolio in crescita alimenta una inflazione galoppante soprattutto negli Usa mentre l’Oro, rimasto dormiente nel 2021, si è risvegliato quest’anno ricordandosi di essere considerato un bene rifugio in caso di tensioni internazionali. Le criptovalute, che nelle intenzioni di molti dovevano soppiantare il metallo giallo come hedging per i portafogli, stanno fallendo miseramente inanellando pesanti e continui ribassi.
Mercato obbligazionario
La settimana trascorsa vede il mercato obbligazionario condizionato delle indiscrezioni che si susseguono sui futuri comportamenti delle maggiori Banche Centrali, le sacerdotesse delle variazioni dei tassi di interesse. Stiamo assistendo ad una divaricazione delle politiche monetarie tra le due sponde dell’oceano che sino ad ora erano ben allineate. Negli Usa una inflazione galoppante non può più essere tollerata da una Amministrazione Biden che presto deve fare i conti con le elezioni del Midterm di Novembre mentre in Europa la Lagarde si mostra ottimista sostenendo che l’inflazione è frutto di una sana crescita economica e pertanto non prevede interventi con rialzi dei tassi nel 2022. E’ possibile che da ora in poi le banche si muovano in ordine sparso sulla scorta di necessità locali, come già sta accadendo ad esempio in Cina dove i tassi sono sati ridotti per prevenire una crisi del mattone. Il Btp decennale rende il 1.35% mentre il T Bond chiude a 1.77%.
Mercato delle valute
Il cambio Euro-Dollaro chiude la settimana a 1.134 rafforzandosi e – a mio avviso – con ogni probabilità continuerà a farlo nel caso il mondo precipitasse in una crisi internazionale conclamata scaturita dalle tensioni tra Russia e Ucraina. A cascata ci sarebbe poi un confronto tra Usa ed Europa a fronteggiare un Putin che alza continuamente la posta in gioco, consapevole della pochezza e debolezza della politica dei membri della Unione Europea. Non dimentichiamo che il Dollaro in alcune situazioni particolari è anch’esso considerato bene rifugio. Staremo a vedere…e incrociamo le dita.
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Un saluto a tutti e un buon fine settimana.
Franco Bandelli