SLATA Studio Legale ha assistito con successo TELEBIT Spa, mandataria di un RTI con Medinok SpA e IQT Consulting SpA, in un giudizio dinanzi al TAR Lazio, relativo ad una gara indetta da RFI per l’affidamento di un accordo quadro del valore di 78,8 milioni di euro, avente ad oggetto l’affidamento della manutenzione straordinaria e l’upgrade tecnologico dell’infrastruttura SDH in esercizio nella rete nazionale di RFI, nonché l’upgrade tecnologico dei relativi impianti.
In particolare, nel rigettare il ricorso proposto dal RTI con capogruppo Sirti SpA costituito unitamente a Huawei Italia Srl e Eds Infrastrutture SpA, il TAR ha espresso il principio di diritto per cui il mero caricamento a video dell’offerta non equivale alla produzione del documento contenente la firma digitale in quanto, soprattutto nel caso di un concorrente plurisoggettivo come un RTI, può essere effettuato da chiunque abbia le credenziali di accesso al portale, senza alcuna garanzia che si tratti del soggetto legittimamente in grado di impegnare la volontà dell’azienda concorrente.
Inoltre, il Collegio ha affermato che la proposta tecnica del RTI Telebit era quantomeno funzionalmente equivalente, e quindi senz’altro rispettosa delle specifiche tecniche richieste da RFI nei documenti di gara, il che esclude la sussistenza di un ‘aliud pro alio’ prospettato dai ricorrenti, visto che – per pacifica giurisprudenza – l’equivalenza costituisce principio generale in materia di appalti pubblici, che si applica a prescindere da una espressa previsione del bando di gara.
SLATA Studio Legale ha assistito vittoriosamente l’impresa nel procedimento con un team composto da entrambi i partners Avv. Alessio Tuccini (in foto a sinistra) e Avv. Andrea Accardo (in foto a destra).