Matera, 27 aprile 2023 - Sono 600 i milioni di euro stanziati nell’ambito del PNRR, che 986 amministrazioni locali o consorzi di comuni, quali ambiti di raccolta o di territorio ottimali (ARO, ATO), potranno “mettere a terra” quest’anno per portare nel futuro la gestione della raccolta differenziata rifiuti e dei loro servizi d’igiene urbana. I fondi arrivano dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) e rispondono agli obiettivi di “Economia circolare e agricoltura sostenibile” della Missione 2 “Rivoluzione Verde e Transizione Ecologica” del piano nazionale di ripresa e resilienza.
Le 986 amministrazioni locali che hanno visto approvare i loro progetti devono quindi mettere a bando, assegnare e avviare i lavori entro il trentuno dicembre di quest’anno. I bandi hanno l’obiettivo di miglioramento e meccanizzazione della rete di raccolta differenziata dei rifiuti urbani e tra le misure finanziate entra anche l’acquisto di strumentazione hardware e software per applicazioni IoT sui vari aspetti gestionali di raccolta e gestione del ciclo rifiuti e del rapporto con gli utenti. I progetti ammessi al finanziamento sono 458 nelle regioni del nord, 131 in quelle del centro, 307 nel meridione e 90 nelle isole (Sardegna, Sicilia).
“Parliamo non solo di nuove attrezzature hardware ma anche e soprattutto di piattaforme digitali su Cloud, in grado di gestire tariffa puntuale, geolocalizzazione e trasmissione dei dati di raccolta attraverso piattaforme georeferenziate e modelli di fleet management dei mezzi. E sistemi di automazione nella distribuzione di materiale da consumo all’utente per la raccolta differenziata”, spiega Andrea Di Pasquale Ad dell’azienda materana Innova e produttrice della suite Innovambiente e insieme a Greenext del sistema WMS, oggi in uso in 850 comuni di ogni regione del Paese, in 180 enti di gestione, pari a 6,5 milioni di utenze, corrispondenti a 15 milioni di cittadini italiani.
“È la grande opportunità per le amministrazioni di dotarsi anche di sistemi in grado di rispondere agli standard di servizio richiesti obbligatoriamente da quest’anno dall’ente regolatore ARERA con la delibera TQRIF, per la pianificazione nazionale del settore rifiuti, miglioramento dei servizi, misurazione conferimenti, prestazioni minime omogenee in tutta Italia, rispetto degli obblighi di trasparenza, tariffazione puntuale – conclude Andrea Di Pasquale - Adempimenti che richiedono risorse economiche, spesse volte considerate dalle amministrazioni non disponibili, e che oggi trovano invece un primo e importante finanziamento. L’auspicio è che i progetti esecutivi delle singole amministrazioni che chiederanno al mercato e alle aziende come INNOVA/GREENEXT, consentano un’ottimizzazione dei processi di informatizzazione dei servizi di igiene urbana e li faccino diventare vettori di una vera trasformazione digitale del Paese. Sprecare le opportunità del PNRR per una mancanza di progettualità, non sarebbe solo un’occasione perduta ma potrebbe trasformarsi in finanziamenti a pioggia che non migliorano il sistema di raccolta e la qualità dei servizi ai cittadini”.
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