I vertici tedeschi non negano di essere soddisfatti per gli effetti delle temperature alte, che hanno permesso di usare meno gas del previsto e quindi di risparmiarlo per il futuro. Il problema è che forse gioiscono troppo presto, perché la stagione fredda è ancora lunga e nessuno sa quanto freddo farà e quanto gas effettivamente servirà. Inoltre al governo di Berlino siedono proprio i Verdi, coloro che dovrebbero più degli altri gridare all’allarme ambientale e al riscaldamento globale, come regolarmente fanno in altri Paesi e in altri momenti. Ma oggi lo fanno un po’ meno, almeno finché hanno ministri importante a guidare il Paese, come l’Economia e gli Esteri. E anche rallegrarsi per il prezzo del gas sceso al livello dei 700/800 dollari per mille metri cubi pare prematuro e persino ridicolo, se consideriamo che il costo era meno della metà ancora nel 2021. Qualcuno che invita alla prudenza in effetti c’è. È Klaus Müller, il presidente della Bundesnetzagentur, l’agenzia federale di regolamentazione del mercato di elettricità, gas, telecomunicazioni, poste e ferrovie. Egli esorta la buon senso rispetto alle prospettive di lungo periodo, chiedendo di risparmiare gas quanto più possibile e di prepararsi in ogni caso a scenari negativi. Per adesso le cose si sono messe bene, perché il gas basterà (o almen dovrebbe bastare) fino a oltre la primavera e nelle ultime settimane i venti favorevoli hanno generato molta energia eolica. Persino il cancelliere Scholz ha voluto chiedere ai cittadini tedeschi di non perdere le buone abitudini di risparmio energetico, sottolineando come la crisi energetica sia un “duro test” per il Paese e per l’Europa.
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