"Da quando ho imparato a scrivere la scrittura mi ha sempre accompagnata. Il diario è il mio confidente più intimo e mi permette di sperimentare un autentico contatto con me stessa.
Amo tutte le forme della scrittura, dalla poesia ai racconti, dalle storie per adulti a quelle per bambini.
Considero questa mia passione creativa la mia “ghianda”, come direbbe J. Hillman, ovvero ciò che mi fa sentire connessa alla mia vocazione e alla mia origine. Ho studiato Psicologia, sono Counselor e Coach. Mi occupo anche di formazione sui temi dell’intelligenza emotiva e della comunicazione, nella scuola e nelle aziende. Sono nata ad Arezzo, dove ho vissuto fino a due anni fa. Oggi vivo nei pressi di Pistoia con il mio compagno, in una splendida collina alle porte del bosco. Siamo una coppia nella vita e nell’arte, ci divertiamo giocando con la fantasia, creando albi illustrati per adulti e bambini. Io mi diletto nella scrittura e lui disegna. Abbiamo un figlio meraviglioso."
“Incontriamoci nel Mondo 24", Nulla die edizioni, è un titolo che colpisce per la particolarità… cos’è il Mondo 24?
Il Mondo 24 è una dimensione simbolica e metaforica, un luogo di incontro e confronto con gli altri, ma soprattutto con sé stessi. Ho ripreso l’accezione “Mondo 24” da un libro di J. G. Bennet che leggevo mentre stavo scrivendo il mio diario, intitolato “L’uomo superiore”. Bennet era un allievo di G. I. Gurdjieff, un mistico e maestro spirituale; secondo lui esistono vari mondi e il Mondo 24 è solo uno dei tanti mondi possibili, ma rappresenta l’inizio pratico dell’opera, ovvero della scoperta di sé e della propria essenza. Entrare nel Mondo 24 significa essere consapevoli di ciò che sta accadendo dentro di noi e intorno a noi.
Nel diario mi riferisco spesso al Mondo 24, come a una dimensione nella quale ho potuto, anche se solo per un attimo, svegliarmi da un sonno profondo, un sonno di inconsapevolezza e meccanicità, e sentirmi viva, finalmente padrona della mia vita.
Di cosa parla il libro?
Il diario racconta un viaggio, soprattutto interiore, un pellegrinaggio verso Santiago de Compostela, lungo il Cammino francese, da Saint Jean Pied de Port, in Francia, fino a Finisterre, in Galizia.
A distanza di un anno dall’inizio del percorso ho ripreso in mano il taccuino che mi ero portata dietro e ho iniziato a ripercorrere tutte le tappe che mi hanno portata fin dove sono adesso. È stata un’intensa e catartica ricapitolazione interiore. Per me la scrittura ha sempre avuto un valore terapeutico, specialmente nella forma del diario.
Il sottotitolo è “Diario di un’Anima in Cammino”, cosa significa per te essere in Cammino?
Essere un’anima in cammino significa essere una cercatrice, una che cerca, da sempre, fin da quando era bambina. Già allora percepivo un senso di mancanza che mi spingeva a cercare qualcosa che non è facile definire in parole. Si tratta di una sorta di ritorno all’origine, un ricongiungimento all’essenza di chi siamo veramente, al di là delle maschere che indossiamo e nelle quali spesso ci identifichiamo, dimenticandoci addirittura di portarle.
Essere un’anima in cammino significa intraprendere un percorso di crescita e di consapevolezza e cercare di rispondere alla domanda delle domande, ovvero “Chi sono io?”.
Fonte notizia
nulladie.com it catalogo 527-rebecca-fabbroni-incontriamoci-nel-mondo-24-9788869154355.html