La raccolta, pubblicata da Nulla die, segue le precedenti opere dimostrando la grande versalità della giovane autrice
Nella cornice, caotica e precaria, della nostra società liquida, otto storie legate da un filo conduttore: l’incompiuto, il venire meno di certezze adamantine. E il tentativo, titanico, di abitarle senza smarrire sé stessi. La morte di una persona cara, una disabilità, un errore fatale, la paura paralizzante di compiere delle scelte, il dramma delle rotte migratorie. Nel cuore delle vicende che vengono narrate nei racconti, una condizione che riguarda noi tutti, una sfida esistenziale da cogliere: «Non aspettare che passi la tempesta, ma danzare sotto la pioggia», secondo l’esortazione di Gandhi.
Maria Iside Polizzi (1993), psicologa, insegna filosofia e scienze umane. Vive a Piazza Armerina (En).
Con Nulla die ha pubblicato Come l’acqua che scava la roccia, romanzo vincitore del premio La Giara per la Sicilia nel 2014, il saggio La natura dei legami familiari e i percorsi evolutivi disfunzionali e il romanzo Fai danzare l’anima, con la prefazione di Salvatore Ferlita.