“Quel Latina-Lazio rappresenta un calcio che non c’è più e che manca a tutti i veri amanti di questo sport meraviglioso”. Così, l’ex presidente del Latina Calcio e Direttore Responsabile di Oggi Notizie Roberto Papaverone, ricorda un’amichevole estiva indimenticabile, un’amichevole che potrebbe essere ribattezzata “il Paul Gascoigne Show”.
Anni ‘90. Stadio Comunale. Di fronte, Latina e Lazio. La partita venne organizzata seguito di un accordo tra Roberto Papaverone e Dino Zoff, allora presidente della squadra capitolina. In cambio di due giocatori promettenti, la Lazio si impegnava a disputare un paio di amichevoli a Latina, il cui incasso sarebbe andato tutto al club nerazzurro. “Ricordo l’entusiasmo della città, eravamo una squadra di serie minore e vedere in campo i giocatori della Lazio elettrizzava tutti – dice Papaverone -. C’era grande curiosità e attesa soprattutto per l’arrivo di Gazza, era un calciatore incredibile con una classe pazzesca”.
Talento, irrequietezza, follia, ma anche semplicità, simpatia e carisma. Paul “Gazza” Gascoigne secondo Ferguson è stato la star più luminosa mai prodotta dall’Inghilterra e se lo dice Sir Alex c’è da fidarsi. Nel suo periodo alla Lazio fece innamorare tutti, non solo per la sua classe infinita, ma anche per la sua follia, dentro e fuori dal campo, unita ad un senso dell’umorismo fuori dal comune: “Se hai vissuto il calcio negli anni ’90 non puoi non amare Gazza – afferma Papaverone -. In campo era uno show continuo. Tra un dribbling e l’altro, Gascoigne non perdeva l’occasione di scherzare con l’arbitro, con la nostra panchina, con i tifosi e soprattutto con i nostri calciatori. Non voleva schernirli, ma semplicemente voleva divertirsi”.
C’è un episodio in particolare che colpì l’allora presidente del Latina: “Ricordo che Gazza si asciugava il sudore dal viso con la maglia del suo marcatore, scatenando l’ilarità di tutti. Ovviamente appena aveva la palla illuminava. Ad un certo punto della gara, proprio sotto la tribuna, il nostro terzino sinistro gli tirò la maglia nel tentativo di fermarlo. Gazza si fermò e con molta tranquillità si tolse la maglia porgendogliela. Il nostro calciatore rimase senza parole e il pubblico andò in visibilio. Gazza era davvero un personaggio unico”.
Di quella partita, Roberto Papaverone ricorda anche il finale: “Dopo la gara tutti i calciatori, compresi quelli della Lazio assaggiarono i panini di un nostro storico tifoso, il mitico Ughetto, purtroppo scomparso. Si creò un clima di condivisione incredibile, in cui società, calciatori e tifosi erano tutti insieme, al di là dei colori delle maglie. Era un calcio d’altri tempi”.