Inaugura martedì 13 ottobre in un doppio concerto alle 18: 30 e alle 21:00 con Alexander Lonquich, considerato uno dei musicisti più affascinanti nella sua lettura del Classicismo viennese, di Schubert e del Romanticismo, la Stagione concertistica 2020/21 dell’Accademia di Musica di Pinerolo. L’appuntamento con il primo dei sei concerti di Ouverture, in programma fino a dicembre 2020, è presso la sala concerti di via Giolitti 7 (Accesso con mascherina. Biglietti: 15, 12, 5 €. Prenotazione obbligatoria: 0121321040 |noemi.dagostino@
“In tempi più che mai incerti che ci obbligano a navigare a vista - racconta Laura Richaud, Direttore dell’Accademia di Musica - abbiamo scelto di dividere la Stagione concertistica in due serie di manifestazioni: in Ouverture sono compresi i sei concerti del 2020 e in Movimenti i nove concerti in programma per il 2021. Il cartellone presenta importanti artisti di fama internazionale, e nello stesso tempo sperimenta organici e ambiti musicali distanti l’uno dall’altro, come nel caso della musica Klezmer, del repertorio corale o ancora di quello melodrammatico”.
Ouverture prosegue poi a novembre con un triplo appuntamento: l’avvio del Cicl
Tutti i concerti della prima parte sono programmati con doppio appuntamento alle ore 18.30 e alle ore 21.00 a causa della capienza ridotta della sala in seguito alle misure per il contenimento della pandemia da Covid-19 (tranne il concerto di domenica 15 novembre previsto alle ore 16:00 e alle 18:30). Gli abbonamenti sono in vendita presso la segreteria dell’Accademia di Musica dal lunedì al venerdì, ore 9.00 - 15.00. Rinnovo abbonamenti fino al 29/9/2020. Nuovi abbonamenti dal 1/10/2020.
La Stagione concertistica è stata realizzata con il contributo di Fondazione Compagnia di San Paolo (maggior sostenitore), Regione Piemonte, Ministero per i Beni e le Attività Culturali, con il contributo e il patrocinio di Città di Pinerolo. Il nostro grazie va anche alla sempre preziosa sponsorizzazione tecnica di Piatino Pianoforti, Yamaha Musica Italia, Galup, Albergian, e alla media partnership con L’Eco del Chisone.
NOTE DI VOLTA
martedì 13 ottobre 2020 - Accademia di Musica
Doppio concerto: ore 18:30 e ore 21:00
Alexander Lonquich pianoforte
Ludwig van Beethoven
Sonata in mi minore op. 90
Mit Lebhaftigkeit und durchaus mit Empfindung und Ausdruck (Con vivacità ma sempre con sentimento ed espressione)
Nicht zu geschwind und seht singbar vorzutragen (Non tanto mosso e molto cantabile)
Sonata in si bemolle maggiore op. 106 "Hammerklavier"
Allegro
Scherzo. Assai vivace
Adagio sostenuto. Appassionato e con molto sentimento
Largo. Allegro risoluto
Interprete nel quale tradizione tedesca e cultura italiana si fondono da sempre, Alexander Lonquich è considerato uno dei musicisti più affascinanti nella sua lettura del Classicismo viennese, di Schubert, del Romanticismo. Artista poliedrico negli interessi e nella pratica musicale, Lonquich ha – come tutti i grandi pianisti – un rapporto costante con la figura di Beethoven. Due opere particolarmente significative ne colgono qui la transizione tra secondo e terzo stile: la Sonata in mi minore op. 90, salutata da uno dei primi recensori come una delle più «semplici, ricche di melodia, piene d'espressione, di chiarezza e di dolcezza» da uno dei primi recensori, giunta nel 1814 dopo il decennio di vistosa astinenza dalla composizione pianistica, e il monumento per eccellenza, quella Groβe Sonate op. 106, coronata da una gigantesca Fuga, che rappresenta magnificamente l’innesto compiuto da Beethoven della tradizione contrappuntistica bachiana con le più avventurose conquiste del sonatismo.
Alexander Lonquich
Alexander Lonquich è nato a Trier, in Germania. Nel 1977 ha vinto il Primo Premio al Concorso Casagrande dedicato a Schubert. Da allora ha tenuto concerti in Giappone, Stati Uniti e nei principali centri musicali europei. La sua attività lo vede impegnato con direttori d’orchestra quali Claudio Abbado, Kurt Sanderling, Ton Koopman, Emmanuel Krivine, Heinz Holliger, Marc Minkowski. Particolare in tal senso è stato il rapporto mantenuto in passato con Sandor Vègh e la Camerata Salzburg, di cui è tuttora regolare ospite nella veste di direttore-solista. Un importante ruolo lo svolge inoltre la sua attività nell’ambito della musica da camera. Alexander Lonquich, infatti, ha avuto modo di collaborare con artisti del calibro di Christian Tetzlaff, Nicolas Altstaedt, Vilde Frang, Joshua Bell, Heinrich Schiff, Steven Isserlis, Isabelle Faust, Carolin Widmann, Jörg Widmann, Boris Pergamenschikov, Heinz Holliger, Frank Peter Zimmermann. Ha ottenuto numerosi riconoscimenti dalla critica internazionale quali il "Diapason d’Or", il "Premio Abbiati" (come miglior solista del 2016) e il "Premio Edison" in Olanda. Nel 2003 Alexander Lonquich ha formato, con la moglie Cristina Barbuti, un duo pianistico che si è esibito in Italia, Austria, Svizzera, Germania, Norvegia e USA. Inoltre, nei suoi concerti appare spesso nella doppia veste di pianista e fortepianista spaziando da C.P.E. Bach a Schumann e Chopin, del quale ha inciso, su un pianoforte Erard insieme a Philippe Herreweghe, il Concerto in fa minore per il Frederick Chopin Institute. Nel ruolo di direttore-solista, Alexander Lonquich collabora stabilmente con l’Orchestra da Camera di Mantova - con cui in particolare ha svolto un lavoro di ricerca e approfondimento sull’integrale dei Concerti per pianoforte e orchestra di Mozart - e, tra le altre, ha lavorato con l’Orchestra della Radio di Francoforte, la Royal Philharmonic Orchestra, la Deutsche Kammerphilarmonie, la Camerata Salzburg, la Mahler Chamber Orchestra, l’Orchestre des Champs Elysées e la Filarmonica della Scala di Milano. Di particolare rilievo è stato, nella primavera 2009, il progetto con l’Orchestra Sinfonica Nazionale RAI nel quale, in cinque differenti concerti, è stata presentata l’integrale delle Sinfonie di Schubert accostate ai Concerti per pianoforte di Beethoven. Si esibisce regolarmente per l'Accademia Nazionale di Santa Cecilia, con la quale dalla stagione 2011/12 collabora anche come direttore-solista. La stagione 2018/19 prevede per Alexander Lonquich, tra le altre, una serie di recital con Cristina Barbuti, con tappe a Bergamo, Pisa e Trento, una serie di recital solistici (tra le altre a Ferrara, Milano, Palermo, L’Aquila e Firenze), progetti da camera con il Quartetto Ebene e in duo con Nicolas Altstaedt, collaborazioni con l’Orchestra Verdi di Milano e l’Orchestra Leonore di Pistoia. Alexander Lonquich svolge anche un’intensa attività concertistica all’estero: è stato “Artist in Residence” nella stagione 2015/16 presso la NDR Elbphilharmonie Orchester (Orchestra della Radio della Germania del Nord) di Amburgo, e poi nell’edizione 2017 del Festival della Primavera di Praga, dove si è esibito anche nel ruolo di solista e direttore con la Camerata Salzburg. E’ frequente ospite di festival di rilievo internazionale, tra i quali Schubertiade, Lockenhaus, Mozartwoche Salzburg in Austria, Beethovenfest Bonn, Ludwigsburger Schlossfestspiele e Sommerliche Musiktage Hitzacker in Germania. Tra gli impegni salienti fuori Italia citiamo collaborazioni con la Stuttgarter Kammerorchester, la Münchener Kammerorchester (per l’integrale dei cinque Concerti di Beethoven), la Potsdam Kammerakademie, la Camerata Salzburg, con cui sarà in tournée in Belgio e Olanda nella primavera del 2019, oltre a recital e concerti di musica da camera in numerose sale europee, tra le quali la Philharmonie e la Pier Boulez Saal di Berlino, la Konzerthaus di Vienna, l’Auditorio di Madrid. Dopo aver effettuato incisioni per EMI dedicate a Mozart, Schumann e Schubert, ha iniziato una collaborazione con la ECM registrando musiche del compositore israeliano Gideon Lewensohn ed un CD di musica pianistica francese dell’inizio del XX secolo con gli Improptus di Fauré, Gaspard de la nuit di Ravel e i Préludes di Messiaen. In seguito ha inciso, sempre per ECM, la Kreisleriana e la Partita di Holliger e un CD interamente dedicato a Schubert, insieme a Carolin Widmann. La sua pubblicazione più recente (ottobre 2018) è un doppio CD per l’etichetta Alpha-Outhere intitolato “Schubert 1828” e contenente le Sonate D958, D959 e D960; questa registrazione ha ottenuto un grandissimo successo di pubblico e critica e, nel febbraio 2019, ha ricevuto il prestigioso “Preis der deutschen Schallplattenkritik 2019”. Ai numerosi impegni concertistici, Alexander Lonquich ha affiancato negli anni un intenso lavoro in campo didattico tenendo master-class in Europa, Stati Uniti ed Australia. Ha collaborato inoltre con l’Accademia Pianistica di Imola, l’Accademia Musicale Chigiana e la Hochschule für Musik di Colonia. A partire dal 2014 Alexander Lonquich è Direttore Principale dell’OTO – Orchestra del Teatro Olimpico di Vicenza, con la quale si esibisce durante ogni stagione anche come solista, contribuendo alla formazione dei giovani musicisti ed all’ampliamento del repertorio dell’ensemble. Nel 2013 ha creato nella propria abitazione fiorentina, assieme alla moglie Cristina, Kantoratelier, un piccolo spazio teatrale dove le materie a lui care - psicologia, musica e teatro - vengono approfondite grazie a laboratori, seminari e concerti.