Marilyn Monroe, Michael Jackson, Prince, Sigmund Freud, Elvis Presley, Judy Garland, Heath Ledger, Bruce Lee, Kurt Cobain, Anna Nicole Smith, Jimi Hendrix. Cosa accomuna questi personaggi famosi? Sono tutti morti per overdose di farmaci legali, prescritti da un medico. La maggior parte di questi artisti non desiderava affatto morire, ma sono rimaste vittima di overdose accidentali. La tossicodipendenza da antidolorifici non è meno pericolosa di quella da eroina o di altre droghe illegali.
Se andaste dal dottore per un mal di schiena, per dolori post-operatori, per un tendine infiammato o per qualsiasi altro dolore, non credereste certo di essere un soggetto a rischio per sviluppare una tossicodipendenza e, eventualmente, morire accidentalmente di overdose. Eppure succede più comunemente di quanto non si creda: negli Stati Uniti 2 milioni di americani sono schiavi dei farmaci antidolorifici, e ben ¾ dei tossicodipendenti ha cominciato proprio così: con una prescrizione.
Gli antidolorifici che derivano dall’oppio sono droghe in tutto e per tutto equivalenti a quelle illegali che si spacciano per strada: causano dipendenza, e chi non ne può fare a meno è un tossicodipendente.
Ma questo fenomeno non causa “solo” tossicodipendenza, causa morte, decine di migliaia di morti ogni anno, molte decine ogni giorno. I farmaci che causano la tossicodipendenza, sono chimicamente identici o equivalenti alle droghe da strada: hydrocodone (Vicodin), oxycodone (OxyContin, Percocet, Percodan, Tylox), Fentanyl. Le da strada sono illegali, non si conosce la dose esatta e possono essere tagliate con sostanze pericolose. Le pillole prescritte dal medico hanno il foglietto illustrativo, sono più pure e si vendono legalmente, ma il principio attivo è del tutto equivalente a quelle illegali, si tratta pur sempre di derivati dell’oppio (Papaver Somniferum).
La responsabilità dei medici? Prescrivere con eccessiva facilità, non seguire adeguatamente il paziente affinché abbandoni il farmaco il prima possibile, lasciarsi tentare dalle lusinghe delle case farmaceutiche. Già, perché se prescrivono un certo farmaco hanno viaggi premio e conferenze in luoghi esotici. Senza contare che, specialmente negli USA dove la sanità copre pochissimo, è molto più facile prescrivere un farmaco piuttosto che prevedere una terapia riabilitativa. In sostanza, si droga il paziente perché non senta il dolore, invece che risolvere il problema del dolore alla sua radice.
Ecco che la prevenzione, verso giovani e adulti, riveste un ruolo vitale. L’associazione internazionale “Un Mondo Libero dalla Droga” organizza eventi pubblici e lezioni nelle scuole, per informare sugli effetti dannosi degli stupefacenti, incluso quelli dei farmaci antidolorifici prescritti. Se un paziente informato va dal medico per un dolore, e il medico pigramente gli prescrive un antidolorifico, saprà come regolarsi! E pretenderà una soluzione alternativa, o in ultima analisi chiederà che la terapia venga scalata gradualmente una volta che il dolore sta passando. Il rischio, mortale, è la tossicodipendenza.
La Chiesa di Scientology sostiene da sempre la campagna di “Un Mondo libero dalla Droga”, fin dal momento dalla sua fondazione. I volontari di “Un Mondo libero dalla Droga”, a partire dal 2015, hanno tenuto lezioni a migliaia di ragazzi toscani delle scuole medie inferiori e superiori.
“L'arma più efficace nella guerra contro la droga è l'educazione.” L. Ron Hubbard
Fonte notizia
www.noalladroga.it