Ma prima o poi la bella stagione si farà viva, ed insieme ad essa la voglia di trovar refrigerio e di gelati, magari con la spasmodica ricerca di nuove chicche e nuovi aromi dal "gusto differente"; in Calabria, per esempio, questo è avvenuto nel più assoluto “segno della tradizione”, visto che ha ripreso vigore la consuetudine di condire - prima di servire - il gelato (fatto in casa o industriale che fosse!!) col miele di fichi; un “dejà vu” su questo prodotto tipico calabrese che racconta dalla tradizione agricola povera dei tempi passati, quando i frigoriferi erano ancora di là da
venire, per cui lo si usava - tra le altre cose - per insapore, guarnendo, la neve appena caduta, preparando così una naturale e semplice granita, "gioia & delizia" dei tanti innocenti bimbi felici e contenti del poco: la "scirubetta", divenuto poi il più noto sorbetto dei giorni nostri.
Visto che il miele (o cotto) di fichi non è molto noto e diffuso, è indispensabile quanto opportuno un minimo approfondimento, in merito: lo abbiamo definito "miele", ma a ben vedere con la proverbiale operosità delle api non ha nulla a che vedere. Infatti, secondo antica ricetta artigianale calabrese, questo delizioso "nettare" veniva – e viene tuttora – preparato con i fichi dottati d.o.p di Cosenza, una vera eccellenza regionale, dapprima cotti in acqua bollente e successivamente "pressati" gradualmente con l’ausilio di un panno dalle maglie poco larghe, affinché se ne potesse spillare un succo denso e
consistente, quasi a volerne carpire "l’essenza del frutto": si pensi, infatti, che per ottenerne 200/250ml è necessario "elaborare" su un kilo e mezzo di materia prima.
E se si trattava di una esclusività allora, visto che riusciva ad insaporiva la neve, come è noto dal gusto "neutro", immaginate la delizia ai giorni nostri esaltando le infinite varietà di sapori a disposizione: sicuramente si riuscirà disporre di infinite delizie del palato!!
In ogni caso il cotto di fichi riesce a regalare altre infinite soluzioni d'uso, in gastronomia, dimostrando così una versatilità senza eguali: ad esempio è delizioso sulle macedonie, giusto perché siamo prossimi alla bella stagione, tempo ideale per poter disporre “naturalmente” di tanta bella e buona frutta fresca; in particolare poi negli utilizzi di pasticceria, nella produzione di torroni,mostaccioli, cartellate....così come si rivela originale anche sui formaggi freschi e sulle carni, riservando un inimmaginabile e comunque gradito contrasto dolce/salato.
Fonte notizia
www.saporidellasibaritide.it scheda.asp id=891