Leggendo i commenti sui social al risultato elettorale, balza subito agli occhi la debolezza di chi ha perso che non ha il coraggio di riconoscere i propri errori e lo stuolo di pseudo acculturati in quota Pd, soubrette, cantanti rock o presunti tali per finire con qualche giornalista di quelli che in Rai hanno fatto salti mortali (a forza di calci nel sedere), che versano lacrime sdegnate per la vittoria del partito di Giorgia Meloni.
Non manca l'ex Premier Conte che dichiara di voler difendere la Costituzione, come se fosse un sito archeologico da tramandare nei secoli o se qualcuno volesse stracciarla. Parole solo parole che sottolineano invece la grande affermazione di Fratelli d'Italia, il segreto forse sta proprio nel nome che evoca unione, mentre gli altri hanno diviso, e indica la Nazione che gli altri hanno annacquato in paesello anonimo per non urtare sensibilità ma soprattutto gli interessi dei nostri concorrenti europei.
Infatti alcuni governanti europei si sono subito preoccupati per l'esito del voto in Italia, temono forse che governi qualcuno che farà gli interessi degli italiani? Sentire i Tg italiani che enfatizzano il fatto che la Francia rispetterà il voto degli italiani fa capire il provincialismo e la postura prona della nostra informazione, ovvio che debbano rispettare le scelte degli italiani, altrimenti che fanno? Si annettono la Val D'Aosta e la Liguria?
Con quali argomenti chi ha perso le elezioni fara opposizione? Con gli attacchi sterili e stantii di queste settimane? Rafforzano Giorgia Meloni, ancora non l'hanno capito!
Il partito di Meloni dovrà dare massima attenzione al mondo dell'informazione perché è un sistema capace di condizionare, soprattutto il versante televisivo che in Italia è ancora molto influente, molta gente ancora usa dire: è vero perché l'ha detto la TV !
Sarà fondamentale parlare con le persone, con tutti i cittadini in modo chiaro diretto ed empatico spiegando i singoli provvedimenti, usando in modo sapiente anche la Rete ed i social ma senza essere stereotipati puntando sulla capacità di essere diretta della nuova Premier. Comunicare con calma ma bucando lo schermo può essere fondamentale.
Sarà importante parlare a tutti gli italiani, basta divisioni tra buoni e cattivi, massimo rispetto per tutti, anche nel mondo del lavoro dove va evitato l'atteggiamento che aveva Brunetta nei confronti del pubblico impiego che anzi deve diventare un settore trasformato dall'innovazione digitale, quella vera non di facciata seppur costosissima. Deve essere motivo d'orgoglio essere un dipendente pubblico ma per questo serve organizzazione,
innovazione, meritocrazia e dirigenti e capi ufficio capaci e non nominati perché facenti parte del cerchio magico del Partito radical chic. A questo proposito attenzione al cosiddetto deep state.
E' stata molto brava Giorgia Meloni a parlare a tutti gli italiani, necessario creare senso di identità e di appartenenza, senza banale retorica ma con la sostanza e tale sostanza può essere la Cultura, la Storia, l'Arte del nostro Paese. Non è reato essere orgogliosi della propria Nazione che non significa affatto non rispettare la altre, anzi Cultura e rispetto marciano insieme.
Sarà importante la sinergia coi privati qualificati per valorizzare il patrimonio culturale italiano, in gran parte chiuso nei magazzini. Perché non affidare opere a importanti fondazioni private che possano organizzazione mostre, spazi espositivi, eventi non solo nelle grandi città ma anche nei tanti borghi storici che sono frequentati da italiani e stranieri, dando anche lavoro ai giovani ad esempio? E mettere in sinergia Cultura e innovazione digitale? Va sveltita la burocrazia, oggi se una Fondazione privata che apre una mostra al pubblico chiede ad un piccolo Comune il permesso per esporre un impianto che pubblicizzi l'evento, deve attendere mesi semplicemente perché quel Comune non ha tecnici sufficienti per completare le pratiche dal punto di vista tecnico e burocratico! Risorse digitali ma anche risorse umane devono essere fornite alle Pubbliche amministrazioni.
Fratelli d'Italia ha le persone giuste per realizzare buone cose per gli italiani, persone che hanno esperienza e conoscono i meccanismi della politica e i problemi che la burocrazia all'eccesso crea.
E ciò che si realizza va comunicato ma anche spiegato senza la fredda maschera al quale ci ha abituati il premier tutt'ora in carica, che sembra collocato su un pianeta molto lontano dal nostro e che, come il risultato elettorale ha evidenziato, non ha di certo fatto presa più di tanto sui cittadini con la misteriosa Agenda Draghi.
Credo che questa per Fratelli d'Italia sia una grande opportunità perché è un sistema compatto, solido e non ha i problemi di identità degli altri partiti. Il sistema politico italiano vedrà probabilmente diversi cambiamenti cosi come sta mutando il contesto internazionale. Gli altri partiti sprecheranno tempo ed energie per ridarsi una dimensione e un senso politico, FdI può invece andare oltre questo passaggio seppur importante e consolidare il consenso tra i cittadini che aspettano risposte e attenzione, se saprà mantenere fede ai suoi principi e allo stesso tempo parlare a tutti gli italiani ed agire per i loro interessi. I cosiddetti progressisti hanno vista esaurita la loro spinta emotiva e ideologica, sono ormai fuori dal contesto storico sociale ed economico mondiale e per questo si attaccano alla retorica che fa riferimento ad un passato ormai lontano e pertanto poco efficace.
Dopo le elezioni l'Italia e un po' più simile alla Francia o alla Germania. Paesi che sono stati capaci di fare i conti con la loro storia più recente, sebbene i loro traumi interni non siano stati meno gravi di quelli italiani hanno saputo storicizzare gli eventi e andare oltre guardando al futuro.
Nei Paesi più simili al nostro, vincitori e vinti dei passati regimi sono riusciti a convivere, consentendo lo sviluppo di una nuova storia nazionale. In Italia, invece, l'antica divisione si è perpetuata, trasformando la dialettica politica in una guerra civile latente ed astratta che ha indebolito il Paese.
Meloni, comunque andrà, sta aprendo un tempo nuovo ad una Nazione che vuole essere protagonista in Europa, libera da condizionamenti ideologici e in grado di presentarsi come prevalente, grazie ad una visione etica, economica e sociale dello Stato. A proposito di Europa va detto che una UE forte può nascere dalla sinergia tra Stati nazionali forti, l'unione di debolezze non genera forza in grado di competere a livello mondiale.
Realizzare tali propositi significa essere al contempo nazionalisti e rivoluzionari: essere conservatori nei valori e dinamici nell’azione, quella che va evitata è la melassa centrista che può diventare una palude stagnante ed inutile.
Il governo che si formerà non sarà definito dal suo essere di destra o di sinistra, ma dalla capacità di esprimere ideali e soluzioni sociali che il popolo italiano desidera, ma nessuno gli ha mai dato modo di veder realizzati.
Forse è giunta l’ora dei conservatori: l’ora di un nuovo tempo e di una influenza culturale autenticamente altra rispetto a quanto abbiamo visto finora, una diversa possibilità di avvenire per tutti e nuovi spazi di dialettica politica dove sia protagonista il confronto civile con l'avversario che mai deve diventare un nemico.
A completamento di ciò può esserci anche l'opportunità per la nascita di un polo liberale repubblicano e riformista ben diverso dagli sterili tentativi che abbiamo visto non riscuotere successo, perché rivelatasi niente altro che tentativi di riciclarsi da parte di politici ormai fuori tempo e luogo.
Un Polo che si ponga l’obiettivo di riportare al centro del dibattito politico quei principi che tengano conto del merito, della solidarietà sociale, del rafforzamento del ruolo di controllo del rappresentato nei confronti dell’eletto, nonché lo scopo di contribuire a rinnovare il sistema politico tenendo conto dei principi e valori costituzionali.
Ecco non sarebbe male un'Italia con questi equilibri e protagonisti, in concorrenza civile tra loro nell'interesse dei cittadini.
Intanto auguriamoci che il Governo guidato per la prima volta da una donna possa lavorare bene nell'interesse di tutti, altrimenti sarà difficile risollevarci e non ci saranno vincitori.
Adolfo Tasinato