di Adolfo Tasinato
Sabato 27 maggio, Giorgia Meloni ha pubblicato, sui suoi canali social, un video elettorale sfruttando il weekend, quando le attività istituzionali sono ferme e quindi vi è maggiore spazio sui media. Il video, molto interessante e frutto di strategie efficaci, ha introdotto un nuovo brand comunicativo: TeleMELONI.
E' un gioco di parole che sostituisce TelePD riferendosi alla RAI, con TeleMELONI.
Questa tecnica nota come "framing", consiste nel ricontestualizzare un concetto, dargli una nuova cornice, in modo da attribuirgli un significato diverso. In questo caso, Meloni ha abilmente ribaltato l'accusa di essere padrona della RAI, trasformandola in un punto di forza.
Il video inizia con un attacco diretto al PD, accompagnato da un'immagine visiva accattivante che cattura l'attenzione. Meloni dimostra ironia, una caratteristica insolita per un Premier, ma che negli ultimi decenni è stata adottata anche da molti leader internazionali ad esempio negli Stati Uniti. Questa ironia, però, è priva di volgarità e si accompagna a momenti di empatia e comunicazione diretta con i cittadini come nello stile comunicativo del Presidente del Consiglio.
Giorgia Meloni ha dimostrato abilità nel rilanciare a proprio favore gli slogan dell'opposizione, ridicolizzando gli avversari. Questo approccio è abbastanza comune tra i leader cosiddetti "sovranisti", come sono etichettati Meloni, Salvini e Trump, che devono stemperare l'immagine di personaggi duri attribuita loro dai media avversari, attraverso l'ironia e l'umanità.
Nel video, la Meloni attacca anche la sua principale avversaria politica, Elly Schlein, citando il tema del confronto televisivo poi annullato. Questo confronto avrebbe messo in difficoltà i due avversari interni: Salvini per Meloni e Conte per Schlein che si sarebbero ritrovati in posizione di scarsa visibilità rispetto alle due leader. Non potendo quindi farlo in modalità diretta in Tv, entrambe si attaccano in modo asincrono sui social, con attacchi che finiscono per essere poi rilanciati sulla stampa.
Generalmente se si è primi nei sondaggi, non è necessario parlare dell'avversario, poiché si rischia di dargli visibilità ma, per tenere in ombra i suoi rivali interni alla maggioranza di Governo, Meloni ha bisogno di vincere con maggior margine possibile. Nel video che lancia TeleMELONI, Giorgia pone una domanda a Schlein, in questo modo ha creato un dibattito asincrono che alimenta il duopolio tra le due donne della politica italiana, andando ad emarginare gli altri leader come Salvini e Conte.
La Schlein ha infatti colto l'occasione e ha risposto soprattutto per oscurare Conte, mentre il leader dei 5stelle si è intromesso attaccando Meloni nel tentativo di ottenere visibilità, proponendo un confronto sul tema dei lockdown, ma in questo modo ha commesso un errore a livello di comunicazione politica perché ha associato la sua persona a un periodo molto negativo per le persone, come appunto quello della pandemia.
In un altro video pubblicato su La7, Meloni attacca ironicamente l'emittente, rivolgendosi direttamente ai telespettatori. Questo approccio dimostra la capacità di Meloni di adattare la sua comunicazione in base al pubblico e di sfruttare l'ironia per veicolare messaggi politici.
Altro momento particolare è stato l'incontro a Caivano col Presidente della Regione Campania, quel De Luca che tempo fa insultò pesantemente la Meloni dandole della stron*a senza mai scusarsi. La scena è particolarmente significativa, la Premier avanza con passo deciso verso De Luca guardandolo fisso negli occhi, sfruttando bene il linguaggio del corpo e tendendogli la mano, lo saluta rammentandogli di essere la persona da lui insultata “sono quella stron*a della Meloni” dice.
Una prova di personalità e di fermezza che può sembrare esagerata ma è in realtà un'ottima azione di comunicazione politica, specie in tempo di elezioni. Il presidente del Consiglio ha messo KO in meno di un secondo l’avversario semplicemente ricordandogli l’insulto che lui le ha rivolto. Inoltre è un chiaro messaggio agli avversari in generale, a quei centri di potere che sono infastiditi dalla sua leadership, Giorgia Meloni avvisa tutti che è e sarà un osso duro e non si fa intimorire.
La strategia comunicativa della leader di Fratelli d'Italia composta da ironia, attacchi incrociati e confronti asincroni, dimostra la sua abilità nel rilanciare a suo vantaggio gli slogan dell'opposizione, nel tenere in ombra gli avversari interni e nel raggiungere direttamente i cittadini attraverso una comunicazione innovativa e accattivante.
La preferenza di Giorgia Meloni per i contenuti visivi, in particolare l'uso di "card" e video, è stata fondamentale per trasmettere efficacemente i suoi messaggi politici. L'uso strategico di immagini e video, insieme a un focus sull'attaccare gli avversari ed evidenziare i risultati, è stato centrale nella sua narrazione sui social.
La presenza social della Premier si estende alle interazioni con i leader internazionali, mostrando la sua competenza nel gestire questioni internazionali complesse. Attraverso foto curate con i leader globali, trasmette un senso di familiarità, legittimità e competenza negli affari internazionali, migliorando la sua immagine come leader capace sulla scena globale.
In conclusione la comunicazione del Presidente del Consiglio punta sull'autenticità nell'approccio comunicativo. Il suo team di comunicazione fa si che i messaggi mantengano il tono di voce originale, evitando alterazioni che potrebbero snaturare la sua immagine. Questo le consente di preservare un legame diretto con il suo elettorato, trasmettendo un senso di vicinanza e coerenza.
Oggi i leader politici devono comunicare come se fossero sempre in campagna elettorale per cercare di mantenere il consenso, Giorgia Meloni unisce doti innate ad un'ottima strategia di comunicazione politica ma il merito principale del successo è dovuto alla grande esperienza politica sua e di molti dei suoi colleghi di partito, è questo che fa la differenza. In questa breve analisi sulle doti comunicative di Giorgia Meloni manca un attore; il movimento femminista, che in merito agli insulti rivolti al primo Presidente del Consiglio donna non ha comunicato nulla, ma questa è un'altra storia.