di Adolfo Tasinato
In questa estate, la più calda di sempre dove sempre è una grandezza a libera scelta, il sole gioca un ruolo anche nella produzione di articoli e relativi titoli da parte di schiere di giornalisti, soprattutto di fede politica orientata a sinistra, che soffrono più di altri il caldo per colpa del Governo di Giorgia Meloni che pare generi una fastidiosa orticaria difficilmente mitigabile.
E comunque, per essere in linea con chi ha sempre ragione; il sole pur essendo rosso è sicuramente fascista e l'asse della Terra si è spostato troppo a destra, ovviamente per colpa dei motori termici.
Fatta questa premessa che risente della lettura di decine di post di radical chic tutti perfettamente allineati nella nuova guerra di resistenza combattuta sui divani o sulle sdraie delle novelle Capalbio, iniziamo ad esaminare alcuni titoli proposti sui social.
Il Foglio ci informa che i laburisti inglesi sono stanchi di X, motivo? Sarebbe il megafono della estrema Destra. E qui già serve almeno una buona mappa per capire quale sarebbe la Destra estrema e quale quella non estrema. Ma quello che più ci interessa è il motivo del risentimento laburista e cioè le critiche di Elon Musk al governo Starmer, critichi il governo laburista? Allora sei uno che semina fake-news e se poi intervisti anche Trump allora sei un pericolo pubblico. Come dire che se Mediaset intervista Tajani compie un attacco alla sicurezza della Repubblica.
Ma è da insolazione quanto dichiara il governo inglese e cioè che saranno loro a decidere quando i commenti delle persone saranno disinformazione, praticamente la censura nascosta sotto la sabbia.
Ma andiamo oltre; su Domani leggiamo di una inchiesta riguardante le telefonate con i boss stragisti di Brancaccio, del fondatore del primo club di Forza Italia in Sicilia. In bella vista una foto con Silvio Berlusconi dei tempi d'oro dietro al quale appare Marcello Dell'Utri. Risulta chiaro che il buon Silvio anche da morto fa notizia e viene da chiedersi se qualcuno vuole la riesumazione della salma al fine di condannarlo all'ergastolo post mortem, fucilarlo no perché sarebbero munizioni sprecate.
Sempre su Domani un titolo che non ha bisogno di commenti: “Musk e Trump: l'intervista che potrebbe dare vita a una nuova religione. Con loro come divinità”.
Come detto non commento ma ovviamente il pensiero va al Santo Padre e al suo social media manager.
Spostiamoci ora sul piccolo schermo della sempre importante Tv e leggiamo il titolo di un articolo lanciato su X da La7: “la stoccata di Velasco a Vannacci”. A parte che Velasco si occupa di pallavolo e non di scherma, il titolo fa immaginare una polemica tra il formidabile tecnico della nazionale femminile di pallavolo ed il Generale al contrario.
In realtà Velasco non cade nella provocazione del giornalista e la rispedisce al di là della rete. Ma si sa per acchiappare qualche clic sui social e vendere spazi pubblicitari bisogna attirare l'attenzione, il Generale sottoposto del “Capitano” ringrazia per la visibilità gratuita che il mondo della sinistra gli sta dando.
Facciamo un salto negli USA dove il designato vice di Kamala Harris, Tim Walz del partito Democratico, democraticamente afferma che: “Nessun diritto alla libertà di parola se il governo decide che è disinformazione”. Come si può notare nella Anglosfera la libertà di parola è un concetto da spiaggia ma la colpa lo si sa è di Telemeloni.
Occupiamoci ora di una notizia di alta Geopolitica internazionale che coinvolge una mucca, si quelle che con le loro flatulenze minacciano l'umanità. La notizia è riportata da Adnkrnonos: “Thailandia, tenta di violentare una mucca, salvato dalla Polizia. Protagonista un russo arrestato per comportamento inappropriato nei confronti degli animali”. Attenzione in realtà la notizia c'è, è un russo, magari pure putiniano.
Mentre il sole volge al tramonto e quello dell'avvenir col suo futuro radioso per i lavoratori è tramontato da un pezzo, concludiamo in bellezza la rassegna stampa social con i titoli che hanno riguardato la cantante Elodie. La Stampa su X scrive: “Elodie, la regina del pop nuda sul calendario Pirelli”. Mostrare il corpo è libertà sentenzia la cantante che poi coglie l'occasione per attaccare Giorgia Meloni prefigurando il ritorno del fascismo.
Inoltre la regina (?) del pop ci informa Urbi et Orbi che l'uomo è ossessionato dalla donna!
E' chiaro che siamo in presenza di una notizia da spiaggia per nudisti visto che il tema pare sia la libertà di mostrare glutei e tette, in cambio di soldi Pirelli che fanno sempre comodo nel caso di foratura imprevista.
Dai profili social coltivati nel campo largo è stato immediato il plauso alla eroina pirelliana definita espressione e portavoce della libertà delle donne.
Mi si consenta una riflessione banale ma sicuramente fondata; se la cantante fosse stata una donna di destra come minimo sarebbe stata sommersa di insulti per aver offeso la dignità delle donne, per sessismo, per esibizionismo a pagamento e via dicendo.
Brigate di associazioni femministe sarebbero scese nelle piazze digitali per protestare, quelle stesse che poi quando vanno nei Paesi musulmani si mettono il velo in testa e si inchinano umilmente di fronte al maschio islamico. Ma le femministe nostrane non dicono nulla anche perché per loro il maschio che si sente donna viene prima delle donne. Propongo un nuovo slogan per le transfemministe: noi non mentiamo le nostre donne sono veri uomini!
Addirittura scendono in campo i grillini in difesa della protagonista del calendario gommato, la Deputata Baldino ha dichiarato: “Elodie giudicata per il look, è degrado culturale. Attacchi da regime”
Egregia Baldino ma quale attacchi da regime, la cantante ha cercato facile pubblicità usando il nome del Presidente del Consiglio e attaccandolo come una etichetta alle sue foto sul calendario. Della sua performance credo che a Giorgia Meloni non importi proprio nulla non avendo molto tempo per occuparsi dei glutei che fanno la pubblicità alle gomme per auto.
Sarebbe auspicabile offrire al pubblico argomenti più intelligenti e utili, gli italiani in quanto a glutei e pneumatici se la sanno cavare da soli.
Infine una constatazione, sui social degli organi di informazione ci si è quasi dimenticati dell'anniversario della morte del Presidente Francesco Cossiga, un uomo che ha avuto la dignità di chiedere scusa e di svelare verità che ancora oggi danno fastidio. Memorabile il suo scontro verbale in Tv contro il Magistrato Palamara e il Consiglio Superiore della Magistratura, sue le parole “I primi mafiosi stanno al CSM”.
Sempre attuale una sua dichiarazione: “Se fossi Ministro dell'interno darei incarico ai servizi segreti di controllare l'Associazione nazionale magistrati in base alla legge sull'associazione eversiva” e Cossiga di servizi segreti se ne intendeva. E con questo possiamo chiudere l'ombrellone sperando che una pioggia purificatrice dia una ripulita a certa presunta informazione made in Italy.